Ideas Of Descartes
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Domenico idea
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Translenergici E Sýrmata Pupa: Una Vita Libera Ep.4 Empty Translenergici E Sýrmata Pupa: Una Vita Libera Ep.4

Dom Ago 25, 2024 2:26 pm
Translenergici E Sýrmata Pupa: Una Vita Libera

Parte 4: Il Lago di Paura della Videtimores

Nel cuore della notte, Mariana è tormentata da un incubo. Ricorda con angoscia Virimperio nella stanza da letto durante la festa dell'amica, l'ultimo pugno che l'aveva costretto ad assestarsi prima che ella potesse fuggire dalla stanza, e la scoperta della sua morte attraverso gli eroi e lei che va in galera, le foto di lei nel giornale con l'accaduto. Poi, rivive il momento in cui è stata condannata e imprigionata, le fotografie di lei pubblicate sui giornali che raccontavano l'accaduto, e infine, le voci incessanti delle persone che parlavano del suo crimine, dopo che aveva scontato la sua pena ed era uscita di prigione. Mariana si sveglia di soprassalto, spaventata e madida di sudore. Ripensa a come, solo il giorno prima, aveva cercato di aiutare una bambina a ritrovare sua madre e a salvare i poveri dagli esperimenti. Nonostante alla fine non fosse riuscita né a compiere il primo intento né il secondo -in cui è riuscita la bambina fuggita dal laboratorio- si rende conto che nulla potrà mai cancellare ciò che ha fatto. Decide allora di uscire dalla capanna. Così crea dei fili per tappare le orecchie dei suoi amici, in modo da non svegliarli qualora facesse rumore. Lentamente, scivola fuori e si siede sull'erba del prato, a osservare la luna.

Nel frattempo, a Severpoli, Saevalacerta, una Gatacaputlacertae-creature con testa di gatto e corpo di lucertola che si muovono eretta- con poteri da Videtimores rientra a casa sua. Informando il suo servitore, Stultulacerti, anch'egli un gatacaputlacertae, che la giornata è particolarmente piacevole, quest'ultimo le chiede il motivo. Saevalacerta risponde che ha scoperto un villaggio abitato esclusivamente da Energici e, trovandoli tutti riuniti, potrà finalmente compiere la sua vendetta, sterminandoli senza lasciare superstiti. Il servitore la avverte che tale atto è illegale, ma lei ribatte con freddezza, sottolineando che in quel villaggio non c'è alcun eroe a mantenere la legalità. Inizia quindi a cantare:
"È come nel far west, qualcuno sparerà, c'è chi vince e chi perirà. Distruggere le creature di energia, allevierà la pena mia" Poi afferra una foto che la ritrae sorridente mentre abbraccia un Energico. I suoi occhi si trasformano, come se fosse sotto ipnosi, e davanti a lei si manifestano immagini inquietanti, tutte con il suo tirapiedi come vittima, mentre nella sua mente risuona la sua stessa risata malefica. Prosegue il canto:
"Il terrore si visualizzerà, e nessuno sopravviverà. Il mio potere vede ed ingabbia", osservando una gabbia con un uccellino, "finché la morte qualcuno non abbia." Prende l'uccellino dalla gabbia e lo divora.
"Un sentiero di vendicazione, senza che nessuno abbia, la mia benedizione, che benedetta sia la vendetta, durante le richieste di pietà che essa mai ascolterà." Stultulacerti chiede a Saevalacerta quando si recheranno al villaggio, e quest'ultima risponde che partiranno immediatamente. Accompagnata dal suo fedele seguace, si dirigono verso l'autorimessa, dove salgono a bordo della scialuppa volante. Aprendo le porte, si sollevano in volo verso il villaggio degli Energici. Giunti a destinazione, atterrano su una capanna, distruggendone la cima. Stultulacerti osserva che, grazie ai poteri di Saevalacerta, potranno eliminare rapidamente tutti gli Energici, così che, se gli eroi dovessero scoprire qualcosa, sarebbe passato tanto tempo da rendere inutile ogni indagine. Saevalacerta, però, replica che uccidere tutti rapidamente sarebbe troppo noioso; preferisce divertirsi un po' con le vittime prima di finirle. Decide di cominciare dal proprietario della capanna su cui si trovano e, mettendosi a quattro zampe, scende dal tetto verso le pareti, entrando da una finestra seguita dal suo servitore.

All'interno, in una delle stanze del piano superiore, trova un Sýrmata Pupa addormentato. Osservandolo attentamente, percepisce tutte le sue paure. Cerca qualcosa con cui fare rumore e, trovato il necessario, si posiziona fuori dalla stanza del Sýrmata, iniziando a fare baccano. Il Sýrmata, disturbato dal baccano, si sveglia e accende una lampada a batterie. All'improvviso, nota l’ombra di una tigre avanzare lungo il corridoio verso la sua stanza. La bestia si ferma per un istante, emettendo un ruggito minaccioso. Il Sýrmata, spaventato dall'improvviso ospite, fugge al piano inferiore. Correndo verso la porta, tenta di spingerla per uscire, ma scopre che è bloccata. Sentendo un ruggito alle sue spalle, si volta e vede la belva. Alza le mani verso di essa, e dai suoi palmi si sprigionano fili che si dirigono verso l'animale, ma, giunti vicino, si afflosciano e cadono inermi. Il Sýrmata, sempre più terrorizzato, comincia a correre verso le scale urlando, inseguito dalla tigre che gli sbarra la via. Disperato, arretra rapidamente, ma inciampa su un bastone di legno a terra, mentre la tigre, rallentando, continua ad avvicinarsi. Con il terrore che gli attanaglia il cuore, il Sýrmata si copre la testa con le mani e chiude gli occhi, mentre i ruggiti della tigre si fanno sempre più intensi. Saevalacerta e il suo servitore osservano la scena con distacco. Saevalacerta esprime fastidio per le urla assordanti del Sýrmata, temendo che possano attirare attenzioni indesiderate, costringendola a dedicarsi unicamente a lui per quella serata. Stultulacerti osserva che è naturale urlare di fronte a visioni tanto spaventose, ma Saevalacerta ribatte che esistono creature che reagiscono in silenzio anche di fronte al terrore. All'improvviso, il Sýrmata crolla a terra, stroncato da un infarto. Senza indugiare, Saevalacerta ordina al servitore di andarsene prima che qualcuno arrivi. I due si arrampicano lungo la parete fino al piano superiore, per poi uscire dalla finestra della stanza del Sýrmata e raggiungere il tetto.

Nel frattempo, Mariana, allarmata dalle urla, aveva iniziato a cercarne la fonte, ma dopo aver girato invano per il villaggio e, non sentendo più le urla, torna nella capanna per andare a letto. Il mattino seguente, Mariana si sveglia più tardi degli altri. I suoi amici, già pronti e lavati, decidono di farle compagnia mentre raccoglie il necessario per pulirsi. La aspettano pazientemente finché non ha finito di lavarsi, e poi escono tutti insieme. Una volta fuori, assistono all'arrivo del teen translenergico, accompagnato da due dottori teen. Il teen raduna i membri della tribù e, individuato chi aveva fatto la chiamata, manda i dottori a ispezionare il cadavere per l'autopsia. Poi, camminando davanti alla fila di Energici, si ferma davanti a Mariana, chiamandola per nome. Eleftero, a quel punto, insinua che il teen sospetti proprio di Mariana, cone al solito. Sorpreso e colto sul fatto, il teen nega con decisione, spiegando che voleva solo sottolineare che sapeva già della loro innocenza, avendo collaborato con lui in molte indagini. Tuttavia, promette di essere imparziale e di tenere d'occhio anche loro, per non tralasciare alcuna possibilità. Poi afferma che, anche questa volta, non essendoci lesioni fisiche sul corpo, ritiene che il delitto sia stato commesso da un Sýrmata Pupa o da un Panenergico. I due medici tornano dal teen e informano che l'uomo è morto a causa di un infarto. Il teen sostiene che non vi sia alcun criminale, ma dichiara che rimarrà comunque per il funerale, in segno di solidarietà verso i membri del villaggio. Eleftero propone a Mariana di farle compagnia se lei non desidera partecipare, e lei, sorridendo, lo ringrazia. Gli altri membri del gruppo esprimono il loro disinteresse a partecipare alla cerimonia funebre, e Misofova osserva che, in meno di una settimana, sono già morte due persone, e che assistere a due funerali in così breve tempo è sconvolgente. Igneusapillo aggiunge che, essendo meno di un centinaio, continuando di questo passo, presto non resterà più nessuno nel villaggio. Filofilia suggerisce di andare al fiume, sia per allontanarsi dal villaggio durante le celebrazioni funebri, sia perché quel luogo isolato offre maggiore tranquillità.

Così, si dirigono verso il fiume, dove ciascuno trova il proprio modo di divertirsi; Mariana, ad esempio, si mette a raccogliere i sassi del fiume osservandone le venature. Eleftero, avvicinandosi a lei, le chiede se oggi è particolarmente interessata ai sassi. Lei risponde che è semplicemente curiosa di ammirarne le linee, affermando che sono davvero belle, e ricorda che il ragazzo morto nei primi giorni della fondazione del villaggio li collezionava, affermando che egli faceva bene, poiché i sassi, grazie alle linee viola che li attraversano, sono davvero incantevoli. Si chiede, infine, perché i sassi del fiume e gli alberi del villaggio presentino queste misteriose linee. Eleftero le chiede se anche lei come quel ragazzo vuole iniziare a collezionare sassi, ma lei risponde di no, spiegando che preferisce semplicemente osservare le linee che li attraversano. Tuttavia, trovando un sasso blu con una linea viola che si muove a V verso l'alto, decide di tenerlo. Eleftero nota che il colore della pietra ricorda gli occhi di Mariana, ma ella precisa che i suoi occhi sono azzurri. Eleftero, con un sorriso, replica che la loro bellezza è comunque la stessa. Mariana, leggermente imbarazzata, abbassa lo sguardo e lo ringrazia. Mentre contempla il sasso blu, Mariana afferma che il sasso le ricorda il mare, e la sua mente torna a un ricordo d'infanzia: quando, durante un'uscita in barca con suo padre, cadde in acqua. Suo padre la salvò e, una volta risaliti sulla barca, le spiegò che il mare, sebbene immenso e potenzialmente pericoloso, rivela la sua bellezza a chi sa affrontare i suoi pericoli. Eleftero nota la tristezza che improvvisamente vela il volto di Mariana e le chiede se qualcosa non va. Lei risponde che sta bene, stava solo pensando a suo padre. Eleftero allora le suggerisce che, se ne sente la mancanza, potrebbe chiedere alla regina della Landa dei Morti Lividi di rivederlo, poiché il Sognabolle non ha mai proibito un incontro tra morti e viventi. Specifica che anche se lei non può entrare nel regno dei morti, suo padre può comunque uscirne a piacimento. Mariana lo ringrazia per l'informazione, promettendo di rifletterci.

Continuando a osservare i sassi, nota alcuni di essi spezzati a metà. Incuriosita, chiede ad Eleftero di guardarli, domandandosi come sia possibile che qualcuno possa rompere pietre così belle. Si chiede anche quale possa essere il motivo dietro un gesto simile, notando inoltre che alcune di queste pietre presentano un vuoto proprio al centro. Eleftero afferma di non esserne a conoscenza, ma osservando i sassi rotti, sottolinea come ci voglia una notevole forza per distruggere un sasso e una grande abilità per tagliarlo perfettamente a metà. Suppone che possa essere stato un animale arrivato al fiume. Mariana replica che nel fiume ci sono solo pesci, ma Eleftero ipotizza che potrebbe trattarsi di un pesce mai visto prima o di una creatura che è passata casualmente da lì. Mariana si rammarica per i sassi rovinati, ma Eleftero la rassicura dicendo che probabilmente è stato un evento raro e non si ripeterà. Mariana si augura che sia così. A questo punto, Introvertefila fa notare che non hanno ancora mangiato e propone di tornare al villaggio per rifocillarsi. Gli altri accettano e fanno ritorno al villaggio.

Vedendo il funerale ancora in corso, Eleftero si avvicina al teen translenergico e gli chiede come mai la cerimonia sia ancora in esecuzione. Il teen gli spiega che altre cinque persone sono morte, tutte colpite da infarto. Eleftero, notando la mascherina sul volto del teen, domanda il motivo dell'utilizzo di essa. I due teen medici accanto al teen rispondono che sospettano la presenza di un virus che provoca infarti, e che per il momento nessuno può entrare o uscire dal villaggio. Informano inoltre che un gruppo di medici è in arrivo per aiutarli a esaminare i cadaveri alla ricerca di un elemento comune prima della sepoltura e per controllare gli abitanti del villaggio, cercando di individuare eventuali contagiati. Consegnano infine le mascherine ai ragazzi, raccomandando loro di indossarle all'aperto. I giovani, obbedienti, le indossano e ringraziano i medici, poi si avviano verso un albero, pronti a consumare il loro pasto.

Nel frattempo, sopra la solita capanna, Saevalacerta, stanca di dover attendere la notte per i suoi omicidi, comunica al suo servitore che intende agire anche di giorno. Stultulacerti la avverte del pericolo, suggerendo che potrebbero essere scoperti. Saevalacerta, tuttavia, replica con sicurezza che la loro velocità e la capacità di muoversi sui muri renderanno difficile essere notati. Stultulacerti afferma di non essere molto convinto dell'idea e Saevalacerta gli dice di seguirla. Nonostante i dubbi, Stultulacerti la segue e insieme si lanciano verso un'altra capanna, entrando all'interno dalla finestra.

Il Sýrmata, che dorme nella stanza, si sveglia al rumore della finestra che si frantuma e, vedendo un enorme mostro nero vicino al suo letto, fugge spaventato, inseguito dalla creatura. Durante la corsa lungo il corridoio, si ferma improvvisamente per scagliare i suoi fili contro il mostro, ma questi, essendo composto di ombra, rimane immune all'attacco. Il Sýrmata riprende la fuga, dirigendosi verso la porta che, però, si rivela chiusa. Nel frattempo, il mostro lo raggiunge e si lancia contro di lui, costringendolo a scappare fino a fermarsi stanco vicino al muro. A questo punto, il Sýrmata, terrorizzato, implora il mostro di non fargli del male e, estraendo una piccola bottiglia contenente un liquido grigio, gli propone uno scambio: la pozione in cambio della sua vita. Gli spiega che quel liquido dona l'immortalità, e che soltanto una spada, nascosta all'interno di una grotta dietro una cascata, può uccidere chiunque la beva. Aggiunge che la grotta è accessibile solo durante una notte di luna piena, evocata dall'ululato di un lupo mannaro. Sentendo queste parole, il mostro svanisce, e al suo posto appare Saevalacerta. Il Sýrmata le chiede chi sia, e lei risponde di essere la sua più grande paura. Lui, non reputandola terrificante, afferma di non reputarla spaventosa, ma Saevalacerta minaccia di richiamare il mostro. Disperato, il Sýrmata la supplica di non farlo. Saevalacerta allora gli domanda perché, se la pozione rende immortali, lui non l'abbia già bevuta. Il Sýrmata risponde che gli manca ancora qualcosa, rivelando di aver viaggiato a lungo alla sua ricerca. Racconta che la pozione si illumina a intermittenza solo quando si avvicina al bosco, ed è proprio per questo motivo che è giunto al villaggio. Afferrando una pietra con tre linee che s'innalzano sinuose, la pozione s'illumina di blu. Il Sýrmata informa Saevalacerta che, giunto al fiume, aveva trovato alcune pietre che facevano risplendere la pozione. Racconta poi di aver tentato ogni cosa per attivarla: aveva immerso la pietra nel liquido e l'aveva bevuto, senza successo; aveva persino bevuto la pozione con piccoli frammenti di roccia, ma anche questo si era rivelato vano. Infine, porgendogli la pozione, implora Saevalacerta di prenderla in cambio della promessa di non far tornare quel mostro. Saevalacerta accetta la pozione e, strappando la pietra dalle mani del Sýrmata, fa emergere dalle sue mani di lucertola degli artigli affilati, con i quali taglia la pietra a metà. Lascia cadere la parte destra, rivelando una sostanza viola al centro della metà sinistra. Con un artiglio raccoglie un po' di quella sostanza e, immergendola nella pozione, la fa brillare di una luce viola intensa. Saevalacerta beve la pozione e, dopo averla inghiottita, dichiara che non sarà più necessario nascondersi. Poi, con gli artigli, infligge una ferita profonda al Sýrmata che cade a terra sanguinante.

Dopo un po', la moglie del Sýrmata trova il corpo del marito in quello stato e, urlando, corre verso il teen translenergico, chiedendogli di seguirla. I ragazzi, terminato il pasto, decidono di unirsi a loro. Il teen translenergico osserva il cadavere, nota la ferita e commenta che è il primo a morire in quel modo, mentre i due medici adolescenti esaminano il corpo. Mariana trova a terra alcuni artigli; ne raccoglie uno e lo porge al teen, chiedendogli se possa essergli utile. Il teen osserva l'artiglio e commenta che sembra delle stesse dimensioni di quelli che hanno ferito il Sýrmata. Mariana gli fa notare altri quattro artigli sparsi sul terreno e il teen afferma che il numero coincide e aggiunge che, secondo lui, anche gli infarti non sono naturali. Sostiene che è strano che persone non anziane siano morte di infarto in un breve lasso di tempo, e ipotizza che il mostro sia così terrificante e feroce che, al solo vederlo, le persone provano un terrore così intenso da provocare loro un infarto. Tuttavia, ammette di non capire perché il Sýrmata sia stato ucciso con degli artigli. La moglie del Sýrmata afferma che suo marito era un uomo di grande coraggio, senza timore di nulla spiegando che potrebbe essere questo il motivo. Sibilla fa notare che, in quanto Sýrmata Pupa, avrebbe potuto usare i suoi fili contro la creatura per difendersi, se questa fosse stata semplicemente un mostro spaventoso. Il teen translenergico, tuttavia, suggerisce che il mostro possedesse dei poteri capaci di distruggere i fili, o addirittura che esso fosse un Translenergico nascosto nel villaggio. Sibilla, riflettendo, osserva che, pur essendoci molte creature tra i translenergici presenti nel villaggio, non ha notato nessun mostro particolarmente spaventoso. Il teen translenergico determinato, afferna che portando l'artiglio al quartier generale si potrà identificare la creatura d'appartenenza e che confrontando poi il DNA con quello di tutti gli abitanti del villaggio si potrà scoprire il colpevole. Chiama Teen Ship chiedendogli di venire a prenderlo, salutando successivamente tutti e informando che avviserà il gruppo medico di non dover più venire. I ragazzi tolgono le mascherine, e Sibilla, prendendo un artiglio, suggerisce di mostrarlo a suo nonno, che forse potrebbe aiutarli a identificare la creatura. Gli altri acconsentono e si dirigono verso la capanna del Gran Maestro per chiedere il suo aiuto.

Il Gran Maestro, osservando l'artiglio, ammette di non sapere a quale creatura appartenga, ma assicura che controllerà nei suoi libri per verificarlo, e chiede se l'oggetto sia stato trovato nel bosco. Eleftero risponde che era nel luogo dell'ultimo cadavere ritrovato quel giorno. Il Gran Maestro comprende la situazione e promette di mettersi immediatamente al lavoro. I ragazzi lo salutano e se ne vanno, e lui ricambia il saluto prima di tornare ai suoi libri. Saevalacerta e il suo servitore sono appostati presso la capanna del Gran Maestro; avendo udito ogni cosa, la prima decide di rimanere per ascoltare ciò che il vecchio scoprirà. Così, con il suo servitore, si sistemano vicino alla finestra a sinistra della porta, accanto alla scrivania su cui il Gran Maestro legge.

Nel mentre, Mariana chiede agli altri se possono passare dalla loro capanna, affinché lei possa posare il sasso che ha trovato precedentemente, e Eleftero acconsente. Una volta arrivati, Mariana estrae il sasso blu e lo colloca accanto al suo letto. Introvertefila, colpita dal bel colore del sasso, chiede entusiasta a Mariana dove l'abbia trovato. Mariana risponde di averlo trovato al fiume, spiegando che il blu è il suo colore preferito e per questo ha deciso di portarlo con sé. Introvertefila, ammirando il sasso, esprime il desiderio di trovarne uno simile e chiede agli altri se la accompagnerebbero al fiume per cercarne uno. Mariana, tuttavia, avverte che quel sasso era l'unico colorato tra quelli del fiume. Introvertefila insiste, convinta di poterlo trovare, e con gentilezza chiede ancora una volta agli altri di accompagnarla. Gli altri, riempiendole il cuore di gioia, decidono di accompagnarla, e tutti insieme tornano al fiume.

Giunti al fiume, Mariana, osservando l'acqua, scorge il solito pesce raro, ma lo vede allontanarsi seguendo la corrente. Triste, si chiede se il pesce ce l'abbia con lei. Eleftero la rassicura dicendo che i pesci sono creature senza amici e probabilmente non ricordano nemmeno le persone che incontrano. Mariana sostiene che sia possibile, ma osserva che prima il pesce si avvicinava sempre a lei. Eleftero risponde di non credere che il pesce si avvicinasse realmente, ma piuttosto che seguisse semplicemente un suo percorso. Aggiunge che, anche se fosse vero, forse il pesce sta andando da qualche parte alla ricerca di cibo. Mariana ammette che è una possibilità nonostante continua ad essere triste. Nel frattempo, Introvertefila non riesce a trovare un'altra pietra blu e propone di scendere la cascata. Suggerisce di utilizzare una scialuppa fatta di fili e attaccata a un albero, invece di legarsi. Eleftero chiede come potrebbero fare, e lei risponde che glielo mostrerà. Così crea dei fili, che Eleftero rende visibili, e li lega a un albero. Poi prolunga alcune parti di questi fili e, unendoli sopra il fiume, realizza una scialuppa. Eleftero chiede come abbia imparato a farlo, e lei gli rivela che è stata Mariana a insegnarglielo. Tutti salgono sulla scialuppa e Introvertefila, prolungando i fili della scialuppa, lega i piedi suoi e dei suoi amici, facendo terminare i fili sopra la scialuppa stessa. Unisce quindi l'energia con cui ha creato i prolungamenti per legare i piedi, unendoli successivamente ai fili della scialuppa. Infine, allungando i fili legati all'albero, fa muovere la scialuppa fino alla cascata e la scende. Durante la discesa, Mariana nota il pesce raro davanti a un muro di pietra trovatosi al centro delle rocce da cui sgorga la cascata, in esso sono disegnati una spada e un lupo mannaro che ulula alla luna piena. Mentre lei osserva sbalordita, il pesce scende la cascata e i disegni svaniscono. Arrivati al villaggio dei Makriàmiti, vengono accolti dai due bambini che avevano conosciuto due giorni prima.

Giunti sulla riva del nuovo fiume, Introvertefila slega i fili che legano i piedi suoi e dei suoi compagni e, una volta scesi tutti dalla scialuppa, distrugge i fili che componevano questa. Mariana racconta di aver intravisto una grande roccia dietro la cascata, su cui erano incisi una spada e un lupo mannaro che ululava alla luna piena. La bambina dice che si tratta di una leggenda e narra che, molto tempo fa, un incubo divenne immortale grazie a una strana pozione; tuttavia, questa pozione non garantiva una vera immortalità e l'unico oggetto in grado di distruggere gli esseri divenuti immortali grazie ad essa era la spada dell'incubo. Prosegue dicendo che l'incubo venne sconfitto, ma prima di morire creò altre pozioni, il cui destino rimane sconosciuto. Conclude affermando che il sogno che aveva sconfitto l'incubo, invecchiando senza incontrare altri immortali, arrivò a pensare che le pozioni fossero solo una menzogna dell'incubo, e decise di nascondere la spada dell'incubo in una grotta dietro la cascata, accessibile soltanto con l'ululato di un lupo mannaro in una notte di luna piena. Sottolinea che si tratta solo di una leggenda, senza alcun fondamento reale. Mariana la ringrazia e le chiede se vive ancora con la Makriàmite da cui andò l'ultima volta; e lei dice che ci vivrà solo fino alla fine del mese e che nel frattempo sta cercando un'altra famiglia, dicendo di averne trovate diverse, simpatiche e gentili. Aggiunge che, se non la vorranno, ha già deciso con il suo amico Fidelamico che andrà a vivere con la sua famiglia, sottolineando che hanno già ottenuto il permesso dei genitori di quest'ultimo. Mariana esprime la sua felicità nel vedere che lei ha trovato un modo per avere una famiglia che le sia congeniale.

Nel frattempo, il Gran Maestro scopre che l'artiglio appartiene a un gatacaputlacertae e decide che avviserà la nipote appena tornerà; dopodiché si immerge in una profonda meditazione. La Saevalacerta, decisa a mantenere l'atmosfera di terrore che aleggia nel villaggio, entra nella capanna del Gran Maestro e tenta di insinuarsi nella sua mente per evocare visioni delle sue paure. Tuttavia, poiché l'anziano si trova in uno stato di meditazione, non viene sopraffatto dalle visioni; riconoscendo i poteri della Saevalacerta, afferma che da tempo non incontrava una Videtimores. Saevalacerta gli chiede come abbia fatto a non cedere alla paura, e lui risponde che la meditazione porta alla pace interiore, rendendo le paure meno rilevanti. Approfittando del dialogo, Saevalacerta gli domanda perché i Translenergici e i Sýrmata Pupa vengano considerati un'unica specie, pur appartenendo a specie diverse. Il Gran Maestro spiega che le varie categorie di energici costituiscono una specie strutturale, non biologica. Afferma che, pur non essendo una specie biologica, le diverse categorie di Energici condividono una struttura energetica in gran parte simile, che li definisce come una specie strutturale. Inoltre, aggiunge che solitamente le specie strutturali e biologiche coincidono, poiché ogni specie possiede una struttura energetica prevalentemente omogenea; tuttavia, le creature appartenenti anche ad una delle categorie in cui si suddividono gli energici hanno la stessa struttura energetica del tipo di energico a cui appartengono, differenziandosi energeticamente dalla loro specie biologica e manifestando poteri specifici derivanti dalla loro particolare configurazione energetica. Saevalacerta sostiene che, se è così, anche i Videtimores dovrebbero essere considerati una specie, dato che possiedono gli stessi poteri. Il Gran Maestro replica che i Videtimores non costituiscono una specie a sé stante, poiché i loro poteri, come qualsiadi tipo di potere, derivano dal DNA, e il DNA è in maggioranza diverso tra specie diverse nella parte riguardante la struttura delle creature, a differenza della struttura energetica, che, pur originando dal DNA, può manifestarsi, nel caso degli energici, in specie diverse con la stessa composizione strutturale maggioritaria. Aggiunge che proprio per questa ragione la struttura energetica degli energici è definita adattiva: è in grado di adattarsi a specie diverse. Il Gran Maestro continua spiegando che gli scienziati, osservando la coincidenza prevalente tra struttura energetica e biologica, hanno formulato una teoria secondo cui un essere che possedesse una struttura energetica diversa da quella della propria specie morirebbe, salvo il caso in cui la struttura energetica fosse di un energico di qualsiasi tipo. Specifica inoltre che queste informazioni si possono trovare nel libro completo e scientificamente accurato sulla storia e le caratteristiche degli energici, nonostante possa risultare difficile la lettura a causa dei numerosi termini tecnici. Saevalacerta ribatte che i Videtimores hanno un nome distintivo, proprio come i vari tipi di energici, e che questo significa che anch'essi vengono considerati una specie. Il Gran Maestro risponde che i Videtimores vengono chiamati così perché discendono da una tribù che possedeva tali poteri; il nome si riferisce quindi alla tribù di origine e non implica l'esistenza di una specie a sé. Saevalacerta conclude che non gli interessano le definizioni scientifiche, sostenendo che esse servono solo a sottomettere le persone e che il linguaggio scientifico si è distaccato da quello comune per impedire alla gente di comprenderlo. Il Gran Maestro sostiene che il termine "specie" sia di uso comune e mette in dubbio l'idea che il linguaggio scientifico si stia allontanando da quello comune. Chiede poi a Saevalacerta dove abbia mai visto qualcosa di simile. Saevalacerta risponde che nel villaggio al di là della cascata, gli scienziati utilizzano un linguaggio scientifico completamente diverso da quello comune. Questo rende più semplice studiare quella scienza per coloro i cui genitori ne fanno già parte, per gli appassionati e per i ricchi che, pur senza particolare interesse, grazie alle risorse disponibili nelle loro scuole e al massimo supporto familiare, finiscono per apprezzare la materia. Al contrario, i poveri devono affrontare maggiori difficoltà per raggiungere lo stesso livello di competenza. Il Gran Maestro osserva che, fortunatamente, non ovunque funziona come in quel villaggio e che, anzi, nella Radura, o almeno nella maggioranza di essa, di recente si è cercato di riavvicinare il linguaggio scientifico a quello popolare.

Saevalacerta replica che ha apprezzato il dialogo con lui, ma aggiunge che, essendo divertita dal terrore degli abitanti del villaggio, deve ucciderlo prima che egli riveli la specie responsabile degli omicidi. Il Gran Maestro risponde che svelerà anche i suoi poteri e chiede a Saevalacerta di spiegargli il motivo dell'omicidio commesso prima di ucciderlo. Saevalacerta dichiara che gli omicidi sono sette e accusa il vecchio di essere poco informato, affermando poi che intende uccidere gli energici, perché li considera traditori che, appena trovano un'altra donna, abbandonano quella precedente. Il Gran Maestro sostiene che una sua esperienza negativa non rappresenta la totalità della realtà. Tuttavia, Saevalacerta ribatte di essere convinta del contrario e, mostrando i suoi artigli, si scaglia contro di lui. Il Maestro, interrompendo la sua meditazione, schiva l'assalto e, colpisce Saevalacerta con il bastone. Nel frattempo, Stultulacerti arriva per osservare la lotta. Saevalacerta cerca in ogni modo di colpire l'anziano, ma lui si dimostra abilissimo nell'evitare i suoi attacchi. Continuando a tentare, ella gli dice che, se evita i colpi senza cercare di infliggerle un attacco serio, significa che non è sufficientemente forte da assestare un colpo decisivo, limitandosi alla debole bastonata iniziale. Il Gran Maestro replica che non ha iniziato il combattimento e che non ha alcun interesse a confrontarsi con lei; perciò, non tenterà alcun attacco diretto, limitandosi a difendersi. Poi, evitando il nuovo assalto di Saevalacerta, la colpisce ancora una volta con il bastone. Saevalacerta, allora, si abbassa a quattro zampe e, muovendosi rapidamente, cerca di raggiungerlo. Nonostante la sua agilità, il Gran Maestro riesce a eluderla, a volte saltando, fino a quando, con un colpo di coda, ella lo butta a terra e si lancia su di lui, tentando di graffiarlo con gli artigli. Il Maestro si difende con il bastone, ma gli artigli di Saevalacerta riescono a tagliarglielo. Il Gran Maestro,levandosi Saevalacerta di dosso, si solleva e si allontana.

Arrivano i ragazzi, e i Sýrmata Pupa del gruppo, vedendo il Gran Maestro in difficoltà, creano dei fili e li scagliano contro Saevalacerta. Ella riesce ad evitare i fili e comunica ai ragazzi che, sebbene non possa vederli chiaramente se non come un fluido invisibile, riesce a percepirli grazie ai suoi occhi. Stultulacerti fa notare l'assenza di un confronto equo e chiede a Saevalacerta se può unirsi anche lui alla lotta. Tuttavia, Saevalacerta gli ordina di rimanere al suo posto, mentre con agilità evita i fili, si avvicina silenziosamente a Icey e la cattura, ponendole gli artigli alla gola. Minaccia quindi gli altri, dichiarando che ucciderà Icey se non si fermano immediatamente e non distruggono i fili, oltre a dover posizionare le dita sui fianchi, così da dominarsi qualora ne creino di nuovi. Anney supplica Saevalacerta di lasciare Icey, ma quest'ultima, con tono sprezzante, le chiede se teme per la sua vita, infliggendo una piccola ferita a Icey con un artiglio. Anney avverte Saevalacerta che, se dovesse ripetere il gesto, la attaccherà con i suoi fili. Saevalacerta, imperturbabile, risponde che non esiterà a uccidere Icey se Anney dovesse osare, ribadendo di avere il controllo della situazione. Poi afferma che potrebbe togliere il giubbotto a Icey, notando come sia insolito indossarlo a una temperatura normale, minacciando di strapparglielo come punizione. Icey, con il suo solito tono freddo, risponde che preferirebbe essere uccisa piuttosto che perdere il giubbotto. Anney la esorta a non dire simili cose, mentre Saevalacerta, con un sorrisetto, chiede a Icey se teme ciò che potrebbe accadere senza quel giubbotto, domandandogli quale umiliazione potrebbe capitargli, insinuando che forse ha già vissuto una situazione simile in passato e conosce bene le conseguenze. Il teen translenergico entra silenziosamente dalla porta lasciata aperta dai ragazzi e, sfruttando i suoi poteri, colpisce Saevalacerta, distruggendogli metà del torace e facendogli lasciare Icey, che si rifugia da Anney, la quale la abbraccia e le bacia la testa.

Il torace di Saevalacerta si rigenera, Saevalacerta si raddrizza nel torace, mentre il Gran Maestro le chiede come sia diventata immortale. Lei, avanzando verso il centro della stanza, racconta di una pozione ricevuta dall'ultimo Energico che ha ucciso, spiegando che è bastato aggiungere un po' del liquido contenuto in un sassolino, facilmente reperibile nel fiume, per attivarla. A dimostrazione, estrae un sasso dal suo borsello e, tagliandolo a metà con i suoi artigli – che, spezzandosi, cadono a terra per essere subito sostituiti da altri nuovi – ne lecca con gusto il liquido, dichiarando che ha anche un sapore delizioso. Mariana allora le chiede se sia stata lei a tagliare a metà i sassi nel fiume, ed ella conferma, aggiungendo che non rinuncerebbe mai alla prelibatezza del liquido che contengono. Conclude dicendo che potrebbe ucciderli tutti in quel momento, ma preferisce risparmiarli per quel giorno. Poi, dopo aver ordinato al suo servitore di avvicinarsi – cosa che lui fa arrampicandosi sul muro e poi sul soffitto per poi buttarsi vicino a lei – rompe il muro della capanna con gli artigli e fugge, seguita dal suo seguace.

Il teen translenergico osserva che, per fortuna, nessuno si è fatto male, ma confessa di essersi aspettato un criminale molto più terrificante. Tuttavia, ammette che il fatto che ella sia immortale incute comunque un certo timore. Si domanda poi come abbia fatto a uccidere le persone decedute per infarto e se non sia meglio riprendere in considerazione l'ipotesi del virus e la mascherina. Il Gran Maestro interviene spiegando che la donna è una Videtimores. Il teen sorpreso, afferma che ora tutto gli è chiaro e aggiunge di non aver mai visto una gatacaputlacertae prima d'ora. Infine, promette di riflettere su come sconfiggere o catturare la criminale e saluta tutti prima di andarsene. Eleftero dice che forse sta volta sono veramente in pericolo. Eleftero esprime il timore che questa volta il pericolo sia reale. Mariana, riflettendo, osserva che se la donna è diventata immortale grazie a una pozione, allora potrebbe essere possibile sconfiggerla recuperando la spada che si dice si trovi nella grotta dietro la cascata. Eleftero, seppur incerto, suggerisce di tentare, ma ricorda che la bambina aveva parlato della spada come di una semplice leggenda. Mariana, però, insiste sul fatto che non hanno altra scelta, ed Eleftero le assicura il suo pieno sostegno, pur sottolineando la difficoltà di trovare un lupo mannaro che ululi durante la luna piena. Il Gran Maestro interviene e, esortandoli ad aspettare, estrae da una sacca un lum mannaro. Dopo averlo mostrato, la richiude e la consegna a Eleftero, raccomandandogli di utilizzarlo quella sera nel luogo in cui lo necessitano, e facendolo uscire dopo aver compiuto la missione, avvertendolo dei pericoli legati all'eccessivo abuso del potere del lum. Eleftero ringrazia il Gran Maestro, mentre Anney, a bassa voce, si rivolge a Icey, cercando di spiegargli che comprende le sue paure, ma la esorta a non considerare la propria vita sacrificabile per evitare l’imbarazzo. Le ricorda che la sua vita, come quella di ogni essere vivente, è preziosa e non va sprecata, aggiungendo che, se fosse stata umiliata dal criminale, tutti avrebbero compreso la situazione. Icey, con il suo consueto tono distaccato, ribatte che non vuole né essere messa in imbarazzo né continuare a vivere, e che per questo ha proposto quella che considera la soluzione migliore. Anney, allora, la abbraccia, dicendole che sarà pronta ad ascoltarla se vorrà parlare delle motivazioni dietro la sua insofferenza alla vita.


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Translenergici E Sýrmata Pupa: Una Vita Libera Ep.4 Empty Re: Translenergici E Sýrmata Pupa: Una Vita Libera Ep.4

Ven Ago 30, 2024 7:45 am
Filofilia chiede a suo nonno se, visto il pericolo rappresentato dalla criminale immortale che si aggira nei dintorni, non sarebbe più prudente che lui si trasferisse nella loro capanna, così da poterlo proteggere in caso di necessità. Il Gran Maestro risponde che è abbastanza grande da potersi difendere da solo, ma se questo può tranquillizzarla, accetterà di vivere con loro. Filofilia, sollevata, ringrazia affettuosamente il nonno.

Con l'arrivo della notte, i ragazzi si recano al villaggio dei Makriàmiti. La luna è piena ed Eleftero esce dalla sacca il Lum mannaro. Igneusapillo, curioso, chiede se può provarlo lui per sperimentarne gli effetti. Eleftero acconsente e gli consegna il Lum. Non appena Igneusapillo chiede come si utilizza, il Lum si toglie dalla sua mano e volando nell'aria si infila nel suo petto. Subito il suo volto si trasforma in un viso lupino, armato di zanne affilate come lame; le scarpe si disintegrano, lasciando spazio a zampette lupine munite di artigli acuminati; dalle sue mani spuntano artigli aguzzi e letali, i suoi occhi diventano gialli e tutto il suo corpo si ricopre di un fitto pelo viola. Igneusapillo è entusiasta della trasformazione, anche se, notando le scarpe distrutte, si rammarica brevemente, consolandosi con il fatto che ne ha altre nella capanna. Infine, lancia un ululato che risveglia i disegni già visti da Mariana dietro la cascata: ora luminosi, fanno aprire il muro di pietra, rivelando l'ingresso della caverna. Tutti i ragazzi, tranne Icey, sono felici che la leggenda si sia rivelata vera, intravedendo finalmente una possibilità di sconfiggere la criminale. Eleftero chiede se possono entrare nella caverna, ma Igneusapillo, preoccupato, chiede di aspettare affermando di non sapere come tornare normale. Gli altri ammettono di non saperlo nemmeno e, con un crescente senso di urgenza, Igneusapillo si rivolge al lum implorandolo di uscire. Vedendo che nulla accade, comincia a supplicarlo, confessando il suo desiderio di non rimanere per sempre un lupo mannaro. Sibilla, cercando di rassicurarlo, afferma che, una volta tornati alla capanna, suo nonno potrebbe trovare una soluzione al suo problema. Misofova, accarezzando il suo pelo, gli dice che è affascinante anche nella sua forma lupina; quando lui, un po’ incredulo, le chiede se lo pensi davvero, lei risponde che è ovvio, e lo bacia sul muso, facendo arrossire Igneusapillo.

Intanto, Introvertefila crea dei fili, li lega ad un albero, costruisce una scialuppa; quando tutti sono saliti a bordo, li conduce fino alla caverna, distruggendo la scialuppa non appena scendono, mentre qualcuno nascosto nel villaggio dei Makriàmiti li osserva. I ragazzi procedono all'interno della caverna, illuminando il cammino con la luce dei cellulari. Igneusapillo confida che l’oscurità della caverna gli provoca ansia, ricordando come la base segreta del Doppia Z responsabile di un antico delitto nei primi giorni della fondazione del villaggio, fosse molto più luminosa. Misofova cerca di tranquillizzarlo, dicendogli che le creature che incontreranno saranno spaventate da lui e dalle sue sembianze da lupo, temendolo troppo per fargli del male. Igneusapillo riconosce la verità delle sue parole e si sente più rassicurato. Ma mentre avanzano, improvvisamente delle mura di pietra si ergono fino al soffitto, separando i ragazzi l’uno dall’altro. I ragazzi, con l'eccezione di Icey, la quale spera che proseguendo riesca a trovare la spada e poi, tornando indietro, possa uscire normalmente, confidando che anche per gli altri avvenga lo stesso, chiamano preoccupati i compagni. Tuttavia, non riescono a sentirsi a causa delle spesse mura, e, provando a contattarsi tramite cellulare, scoprono che non c'è segnale. Rassegnati, comprendono di dover continuare il cammino, trovare la spada e sperare di incontrarsi lungo la via, o di riuscire a contattarsi una volta usciti dalla caverna.

Mariana, assalita dalla paura di rimanere intrappolata per sempre, prosegue osservando le pareti attorno a sé. Nota che in alcuni punti sono coperte di liane, e che la roccia che le forma è compatta, ammettendo, nonostante la paura, che hanno un aspetto sorprendentemente gradevole. Continuando il percorso, si imbatte in diramazioni, ma ogni volta che sceglie una strada a caso, finisce inevitabilmente in un vicolo cieco. Costretta a tornare indietro e a provare nuove direzioni, si ritrova sempre bloccata, come se fosse intrappolata in un vasto labirinto senza uscita. L'angoscia di Mariana cresce man mano che ogni direzione sembra quella sbagliata. Temendo di essersi perduta definitivamente, decide di tornare indietro nella speranza di trovare l'uscita e chiedere aiuto, ma si scontra con un imponente muro coperto di liane, dal quale sporgono enormi punte di roccia. Convinta che la caverna si sia richiusa, Mariana si appoggia al muro, piangendo disperata, ormai certa che rimarrà intrappolata per sempre, destinata a morire di fame senza aver potuto fermare la lucertola criminale. In fondo, crede di meritarsi la sua sorte a causa dei crimini commessi, pur trovando ingiusto che anche gli altri debbano subire la stessa fine, poiché loro non hanno fatto nulla di male; volevano soltanto proteggere il villaggio dall’essere sterminato dalla criminale.Dopo aver asciugato le lacrime, decide di esplorare nuovamente la caverna, sperando di trovare qualcosa che abbia trascurato e potesse esserle d'aiuto, sebbene non nutra grandi aspettative.

Durante il cammino, senza più l'urgenza di prima, si ferma a osservare delle liane con foglie che si arrampicano su un muro alla sua destra. Le sfiora con le dita, percependo la loro consistenza, e si accorge che dietro di esse si nasconde qualcosa. Le scosta e scopre un passaggio, ostacolato solo da alcune rocce. Riflette sul fatto che l'intricata rete di liane che copriva l'uscita le aveva impedito di notare quel passaggio prima, e osserva che le punte delle rocce visibili tra le liane suggerivano che non ci fosse nulla dietro il muro. Comincia a pensare che, forse, anche l'uscita della caverna non è realmente bloccata e che possa esistere un passaggio nascosto. Riconquistando il coraggio, si inoltra nel nuovo percorso; questa volta procede con attenzione, scegliendo sempre la strada a destra e scrutando ogni singolo intreccio di liane che incontra. Anche quando trova dei muri solidi dietro alcune liane, non si lascia scoraggiare e continua la sua esplorazione.

Proseguendo con determinazione, finalmente giunge in una stanza in cui è presente la spada che cerca, incastrata in una roccia. Il manico di essa, completamente bianco, è ornato con tre gemme incastonate, mentre la lama è di un grigio intenso. Mariana si avvicina cautamente, ma non appena tenta di afferrare la spada, una voce profonda e oscura inizia a risuonare nella sua mente. All'inizio non riesce a comprenderne le parole, e un forte mal di testa la costringe a portarsi le mani alla testa. I suoi occhi si chiudono involontariamente, e nella sua mente cala l'oscurità, interrotta solo da linee casuali di colori che si intrecciano nel buio. Cominciando a comprendere la voce, sente che le viene detto di essere un'assassina, mentre visioni della criminale le si affollano nella mente. L'immagine di Saevalacerta, presente nella sua mente, le parla, duplicandosi, apparendo e scomparendo, dicendole che ora ella prenderà la spada per ucciderla, rivelando così la sua vera natura. Mariana piange mentre l'immagine di Saevalacerta, all'interno della sua mente, apparendo sempre più vicina, continua a ripeterle che lei vuole prendere la spada perché il suo animo criminale ha bisogno di uccidere. Mariana, tra le lacrime, dice di no. Nel frattempo, la vera Saevalacerta, di fronte a lei, afferra la spada, lascia la mente di Mariana e la ringrazia per non aver preso l'arma. Mariana apre gli occhi e vede Saevalacerta mettersi la spada in bocca, poi mettersi a quattro zampe e fuggire via, passando dalle pareti e dal soffitto.

Poco dopo, arrivano i suoi amici che le chiedono dove sia la spada. Mariana, ancora scossa, risponde che era sul punto di prenderla, ma si è sentita male, e così la criminale ha approfittato della situazione. Eleftero, vedendola in lacrime, l'abbraccia e le dice di non preoccuparsi, che può capitare a tutti di non riuscire in un'impresa, rassicurandola che troveranno una soluzione. Il gruppo esce dalla caverna, scoprendo che le mura sono scomparse, e durante il cammino, Mariana è tormentata dal senso di colpa per essere stata vicina a prendere la spada, ma di aver perso l'occasione, permettendo alla criminale di impadronirsi dell'arma e rendendola ora inarrestabile. Quando Introvertefila ricostruisce la scialuppa, legando i fili allo stesso albero di prima, Eleftero, notando il turbamento di Mariana, le chiede se va tutto bene, e lei risponde di sì, anche se dentro di sé è ancora profondamente scossa. Risalendo la cascata, il gruppo si dirige verso la sponda del fiume.

Mentre tutti sbarcano, Mariana nota il pesce raro che nuota vicino alla superficie; si china iniziando ad accarezzarlo. Quando i suoi amici scendono dalla scialuppa, questa si sbilancia verso il pesce, e Mariana cade in acqua. Anney interviene rapidamente, creando dei fili per afferrare Mariana, che, ormai svenuta, dopo aver avuto davanti ai suoi occhi il pesce raro, vede il suo sasso blu, poi la Videtimores e infine la spada. Le immagini mutano: appare un piatto con delle tortine aventi un cappuccio pieno di un liquido azzurro con due metà del suo sasso ai lati di esso; la Videtimores, con una tortina nella mano sinistra e la spada tesa nella destra e infine un calcio che colpisce la mano destra della Videtimores, che non tiene più il tortino nella mano sinistra, facendole cadere la spada con linee che indicano l'impatto a terra. Mariana viene riportata a riva e Anney distrugge i fili. Introvertefila si scusa per non aver legato i loro piedi alla scialuppa, ma Eleftero la rassicura che non è colpa sua e che, in ogni caso, sarebbe stato necessario liberarli appena giunti a riva. Quando Mariana riprende conoscenza, Eleftero le chiede se si sente bene. Mariana annuisce, ed Eleftero le spiega gentilmente che, per evitare il ribaltamento della scialuppa, è necessario bilanciare il peso: se gli altri scendono e lei resta a bordo, c'è il rischio di capovolgimento. Le chiede poi perché si fosse sporta. Mariana risponde che voleva accarezzare il pesce raro del fiume. Eleftero le sorride e la invita a essere più prudente in futuro; Mariana promette che lo sarà.

Rientrati nella capanna, Igneusapillo viene assistito dal Gran Maestro nel liberarsi del lum mannaro, ritornando così alla sua forma normale e ringraziandolo per l'aiuto. Il Gran Maestro chiede come sia andata la missione, ed Eleftero riferisce che la criminale è riuscita a impadronirsi della spada. Mariana abbassa lo sguardo, sopraffatta dal senso di colpa, mentre Eleftero sottolinea che devono trovare un modo per recuperare l'oggetto. Mariana riflettendo sulle immagini avute durante il suo svenimento, Mariana elabora un piano: suggerisce agli altri di preparare delle tortine mescolando al loro interno e sopra il liquido proveniente dal suo sasso. L'idea è di offrirle alla criminale, dicendole dopo avergliene fatta mangiare qualcuna che, essendo impregnate del liquido della roccia blu, la renderanno mortale. Approfittando del suo turbamento, potrebbero poi sottrarle la spada. Eleftero concorda che potrebbe funzionare, ma si domanda come potrebbero frantumare il sasso. Il Gran Maestro interviene informando che conosce un Sýrmata del villaggio, ex minatore, che possiede ancora il suo piccone, a meno che non sia stato ucciso. Eleftero propone di chiedergli in prestito il piccone, preparare i pancake e girare per il villaggio alla ricerca della criminale, che di notte compie sempre uno dei suoi crimini, nonostante anche di giorno si verifichino morti. Mariana osserva che il primo crimine della criminale è stato commesso molto tardi, quando loro già dormivano. Eleftero suggerisce allora di agire la mattina seguente, aggiungendo che dovranno anche ottenere dal teen translenergico il numero della Teen Ship per acquistare gli ingredienti e la carta da forno.

La mattina seguente, terminata la routine di pulizia, vanno con il Gran Maestro dall'amico ex minatore e si fanno prestare il piccone. In seguito, al centro del villaggio, trovano il teen translenergico che raduna tutti i villageri, annunciando di aver chiamato rinforzi: altri eroi più esperti stanno arrivando per aiutarlo a sconfiggere la gatacaputlacertae, che continua a uccidere gli energici. Gli abitanti del villaggio esultano, ma lui precisa che, essendo la destinazione lontana, ci vorranno diversi giorni per raggiungerla. I membri del villaggio, delusi dalla notizia, si allontanano. Eleftero chiede al teen translenergico il numero di Teen Ship, e lui glielo fornisce, sottolineando che, anche fuggendo dal villaggio, i piani della Videtimores resterebbero sconosciuti. Spiega che ella potrebbe spostarsi in altre città o villaggi, rendendo la loro fuga inutile. Eleftero chiarisce che non stanno cercando di scappare. Poi contatta Teen Ship e gli chiede se può raggiungerli al villaggio per portarli a Severpoli. Teen Ship acconsente e, appena arriva, il gruppo si dirige in città per acquistare il necessario, prima di fare ritorno al villaggio.

Qui, i ragazzi iniziano i preparativi. Sibilla unge una padella con il burro e Filofilia aggiunge la carta da forno. Mariana rompe delle uova in una ciotola, le mescola bene con lo zucchero, poi Eleftero aggiunge l'olio e il latte, mescolando fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. A questo punto, Introvertefila incorpora gli ingredienti secchi, come farina, cacao e lievito, setacciandoli. Icey aggiunge le gocce di cioccolato e mescola brevemente, giusto per amalgamare il tutto. Mariana, esitante, con il piccone, rompe con dispiacere il suo sasso blu, che contiene molto liquido al centro. Con un cucchiaio, aggiunge un po' di quel liquido alla ciotola, mescola e trasferisce tutto nella padella. Sibilla copre il tutto con un coperchio, poi chiede dove cuoceranno le tortine. Anney propone di andare fuori. Una volta usciti, Sibilla avverte che, se dovessero bruciare qualcosa sull'erba, potrebbero provocare un incendio. Anney prepara i fili e li mette a fuoco basso sotto la padella, chiedendo a Sibilla se riesce a mantenere la padella sui fili per i diciassette minuti necessari; Sibilla conferma. Allo scadere del tempo, Sibilla gira la torta e rimuove la carta da forno. Dopo averla fatta cuocere per altri due minuti, la torta è pronta e Anney spegne i fili. Tornati a casa, Misofova taglia la torta in piccoli pezzi e li dispone su un vassoio. Mariana intaglia i tortini, creando un cappello su cui versa il liquido rimanente e copre il vassoio con carta da pasticceria legandolo con un filo. Nel frattempo, Igneusapillo chiede a Mariana se può tenere i due pezzi del sasso essendo ormai rotto e avendo lei finito di usarli, e lei acconsente. Una volta che tutto è pronto, Igneusapillo prende il vassoio e tutti insieme si dirigono per il villaggio, cercando di vedere se la criminale sta facendo crimini.

Con delle bare di legno al seguito, il teen translenergico, chiama gli abitanti del villaggio, avvisandoli di aver fatto una visita alle capanne del villaggio, e di aver trovato ben dieci morti. Gli energici sono terrorizzati e chiedono chi siano i defunti. I due medici teen aprono le bare, mostrando i cadaveri. Alcuni abitanti riconoscono i propri parenti e intimano il teen translenergico a fare qualcosa, essendo egli un eroe. Il teen spiega che l'unica volta che è riuscito a trovare la criminale è riuscito a salvare delle persone, ma che non riesce mai a coglierla sul fatto. Improvvisamente, dal tetto di una capanna, Saevalacerta si lancia contro i membri del villaggio, sfidando il teen translenergico e uccidendo alcune persone con la spada prima di saltare via e fuggire rapidamente a quattro zampe. I ragazzi, trovandosi alla fine della fila, la seguono e le chiedono di fermarsi perché hanno un dono per lei. Lei si mette a due zampe, rallentando la sua andatura, e si dirige verso una capanna appartenente a una persona che aveva ucciso in precedenza. Igneusapillo apre le tortine e gliele offre, dicendo che sono un tributo per ottenere la sua grazia. Saevalacerta gli ordina di avvicinarsi, specificando che deve farlo da solo, e lui obbedisce. Lei prende una delle tortine, si allontana e la assaggia, dichiarando che è buona e che potrebbe tenere i ragazzi come cuochi personali. A quel punto, Igneusapillo rivela che lei non è più immortale, poiché le tortine sono state preparate con il liquido di una pietra blu che annulla gli effetti della pozione dell'immortalità. Lei lo contraddice, ma lui si avvicina ulteriormente, estraendo dalle tasche i frammenti della pietra. Saevalacerta rimane scioccata e, appena lui le è abbastanza vicino, con un calcio le colpisce la mano, facendole lasciare la spada. Igneusapillo la raccoglie e afferma che, anche se forse lei ha ragione, ora con quella spada può ucciderla. Saevalacerta, furiosa per essere stata ingannata, fugge dalla capanna. I ragazzi esultano e, dopo che Igneusapillo suggerisce di ripulire la spada, Icey la prende e la pulisce. Decidono poi di fare un giro di ricognizione nel villaggio, mentre Eleftero sottolinea che, se la criminale dovesse commettere un altro crimine, loro potranno spedirla alla Caverna Dei Brutti Sogni.

Durante la ricognizione, Saevalacerta e il suo servitore li osservano dall’alto dei tetti delle capanne; Saevalacerta dice che credono di averla fregata, ma che lei è più astuta e gliela farà pagare. Stultulacerti chiede a Saevalacerta cosa farà ai ragazzi, ricordandole che ora che hanno la spada possono ucciderla. Saevalacerta risponde di esserne consapevole, ma aggiunge che la spada resterà nelle loro mani ancora per poco. Con queste parole, usa i suoi poteri su Icey, facendole provare gli stessi sintomi che ha avuto Mariana. Gli amici di Icey, vedendola con gli occhi chiusi e le mani sulla testa, dando segni evidenti di dolore, si fermano e le chiedono cosa le stia succedendo. Nel frattempo, Icey è immersa in una visione indotta da Saevalacerta: nella sua mente si trova per le strade di Severpoli, dove incontra i suoi compagni di scuola di vari gradi. Essi, vedendola, la deridono chiamandola "pisciasotto" e indicando i suoi pantaloni bagnati. Icey guarda i pantaloni e prova un profondo imbarazzo, arrossendo sia nella visione che nella realtà. Icey, nel mondo reale, inizia a piangere, e Anney si avvicina abbracciandola per consolarla e chiamandola per nome, cercando di riportarla in sé. La visione di Icey continua: i suoi amici, arrivando da lei, le dicono che è vergognosa e che non sapevano fosse solita non saper controllare i propri stimoli. Icey, si avvicina ad Anney in cerca di conforto, ma Anney la respinge, chiamandola disgustosa. Icey le ricorda che un tempo lei comprendeva i suoi problemi, ma Anney, con freddezza, risponde che desidera che le stia lontana, spiegando che si è trasferita dagli zii proprio per non vederla più, perché la trova ripugnante. Icey, sempre nella visione, torna a casa piangendo, e i suoi genitori vendendole i pantaloni pietosi la rimproverano dalla cucina, ordinandole di andare a lavarsi. Icey si lava e torna in cucina per mangiare, ma i genitori la sgridano nuovamente perché si è bagnata di nuovo. Guardando i suoi pantaloni, Icey li vede bagnati e balbetta che non lo ha fatto apposta. Icey si lava di nuovo, ma mentre scende in cucina i suoi genitori la rimproverano per le stesse motivazioni precedenti e lei osservandosi si trova di nuovo bagnata. Saevalacerta abbandona la mente di Icey e, quando questa smette di piangere, Igneusapillo le chiede cosa sia successo e perché piangesse e delirasse. Icey, con il suo solito tono freddo, risponde che non è successo nulla. Igneusapillo le dice che si erano preoccupati vedendola piangere, ma Icey ribatte che non dovevano preoccuparsi. Misofova interviene dicendo a Igneusapillo di lasciar perdere perché Icey è sempre la solita. Icey, risponde a Misofova che non dovrebbe interessarsi di cosa lei sia o non sia. Misofova cerca di spiegare a Icey che non intendeva offenderla, ma semplicemente che sa che a lei non piace parlare dei propri problemi. Icey ribatte che non era necessario che lo dicesse. Misofova le fa notare che, anche se lei parla sempre con un tono freddo, dalle sue parole si capisce quando è arrabbiata, e ribadisce che nessuno aveva intenzione di offenderla o aggredirla. Anney, cerca di placare la situazione, chiedendo a Icey di non essere aggressiva verbalmente e ricordandole che i suoi amici le vogliono bene. Icey, decisa, dichiara che proseguirà da sola la ricognizione del villaggio e si allontana dagli altri. Saevalacerta ride, commentando quanto sia immaturo il comportamento di Icey, frutto del suo bambino interiore ferito, e inizia a seguirla dai tetti. Quando Icey è abbastanza lontana dagli altri, Saevalacerta scende in strada e, avvicinandosi da dietro, le dice che i suoi amici non la comprendono e che anche lei lo sa, per questo ha paura che la vedano in situazioni imbarazzanti. Le assicura che, al contrario, lei la capisce e le propone di unirsi a lei. Icey si volta e indietreggia, dicendo a Saevalacerta di non credere che lei la capisce, poiché precedentemente aveva intenzione di toglierle il giubbotto. Saevalacerta risponde che non lo avrebbe mai fatto, poiché comprende il suo dolore e la sua paura di essere abbandonata da chi ama di più. Aggiunge che ha vissuto un'esperienza simile: un tempo aveva un ragazzo che amava intensamente, la loro storia era come una fiaba. Tuttavia, lui incontrò una ragazza più bella e la lasciò, spezzandole il cuore. Saevalacerta chiede quindi a Icey di restituirle la spada, accettando l'accordo di essere dalla stessa parte. Icey, però, ribatte che se le restituirà la spada, Saevalacerta ucciderà senza paura di finire nella Caverna dei Brutti Sogni. Saevalacerta la rassicura dicendo che però a lei non la ucciderà e che potrebbe considerarla come una figlia. Avvicinandosi, le porge la mano in segno di pace. In risposta, Icey la colpisce con la spada, quasi tagliandole lo stomaco a metà. Saevalacerta è inizialmente terrorizzata, ma poi, vedendo la ferita rigenerarsi, ride istericamente e grida di essere completamente immortale, aggiungendo che neppure la spada può ucciderla. Icey fugge, mentre Saevalacerta si diverte osservando la sua paura, pensando tra sé che la risparmia solo per questo motivo. Dopo una decina di minuti, Icey si ricongiunge con sua sorella e i suoi amici. vedendola correre viene fermata da Viene fermata da Eleftero, che le dice che non c'è nessuno che la sta inseguendo. Con la sua solita freddezza, Icey afferma che la spada è inutile e che nulla può uccidere la criminale. Eleftero le chiede come faccia a esserne certa e Icey spiega di averci provato lei stessa, ma senza successo.

Il Sýrmata Pupa, quello che aveva dato la pozione a Saevalacerta, passando da quelle parti, nota i ragazzi con la spada. Avvicinandosi, si presenta come Aurugratis, esprimendo stupore per il loro ritrovamento. I ragazzi, riconoscendolo, sono sorpresi nel vederlo, e Mariana, tra loro, afferma che è il Sýrmata che credevano morto per le ferite inflitte dalla criminale. Lui chiarisce di non essere morto, ma soltanto ferito, e racconta di essersi risvegliato in una tomba nella sua abitazione. Racconta che sentendo delle persone entrare nella sua capanna, credendo si trattasse nuovamente della lucertola, era fuggito nel bosco con l'intenzione di tornare in seguito. Spiega che ora, stava appunto tornando a casa, ma, vedendoli con la spada, ha deciso di avvicinarsi a loro, specificando che quella spada è l'unica arma capace di uccidere la lucertola. Icey, però, afferma che la spada non funziona. Aurugratis, sebbene sorpreso, accetta la situazione e, notando le tortine nel vassoio che Igneusapillo tiene in mano, chiede a chi siano destinate. Igneusapillo risponde che sono avanzate dal loro piano per recuperare la spada e offre a chiunque lo desideri di prenderle. Aurugratis prende le tortine e inizia a farle roteare tra le mani, ma per sbaglio una cade verso Icey, che si protegge con la spada. Nel momento in cui la spada tocca la tortina, si illumina di blu, lasciando tutti meravigliati. Aurugratis, dopo essersi fermato per iniziare a mangiare le tortine, suggerisce che forse adesso la spada potrebbe funzionare, poiché ricorda che anche la pozione aveva iniziato a fare effetto solo quando si era illuminata. I ragazzi, ad eccezione di Icey, esultano felici di avere finalmente l'arma per sconfiggere la criminale. Igneusapillo si rivolge a Mariana, dicendole che ora, avendo portato a termine il suo piano, non ha più bisogno dei pezzi del sasso. Le chiede quindi se li desidera indietro o se può liberarsene. Mariana accetta di riprenderli, osservando che, almeno, quei due pezzi le ricorderanno il bel sasso che erano un tempo, quando ancora erano integri.

Nel frattempo, Saevalacerta, dal tetto della capanna in cui è presente la sua scialuppa volante, che ha trasformato nella sua base, confida a Stultulacerti che, ora che è divenuta immortale, vendicarsi solo degli Energici sarebbe troppo limitativo. Pensa quindi di poter ambire a invadere l'intera Radura, cominciando proprio da quel villaggio, dato che ormai è già una ricercata. Stultulacerti la mette in guardia, sottolineando che, in due sole persone, sarebbe impossibile: con tutti gli eroi presenti nella Radura, rischierebbero di essere imprigionati o portati fisicamente nella Caverna dei Brutti Sogni. Saevalacerta però lo rassicura, spiegando che non saranno soli; prende il telefono e accede al sito "incubiconstituiti.com", affermando di aver sentito di alcuni incubi che, nonostante sembrino essersi redenti, continuano segretamente a tramare per invadere la Radura. Dopo aver trovato il numero di Vermisucapilla, la chiama e le propone di unirsi a lei nell'invasione della Radura. Vermisucapilla, non conoscendola, le chiede chi sia, e Saevalacerta si presenta. Quando Vermisucapilla domanda il motivo per cui dovrebbe allearsi, Saevalacerta le rivela di essere immortale grazie a una pozione e di poter invadere la Radura anche senza l'aiuto suo e del suo esercito. Specificando che, tuttavia, se si unisse a lei, potrebbe ottenere una parte della conquista. Vermisucapilla accetta l'offerta e chiede a Saevalacerta dove devono incontrarsi. Saevalacerta le indica il villaggio oltre il bosco di Severpoli come punto di ritrovo, dicendo che lei e il suo esercito di zombie dalla testa allungata devono recarsi lì. Terminata la chiamata, Saevalacerta ordina al suo servitore di seguirla. Insieme, si muovono agilmente tra i tetti delle capanne fino a raggiungere una capanna da cui è possibile osservare il bosco.

Più tardi, Vermisucapilla arriva con il suo esercito. Lei è un incubo dall'aspetto simile a quello di un teen, estremamente magra, con capelli rossi grossi come vermi. Gli zombie che la accompagnano, chiamati zombie dalla testa lunga, sono creature con lunghe fronti sproporzionate. Saevalacerta scende dalla capanna per accoglierla e, dopo un breve scambio di parole, ordina agli zombie di attaccare chiunque si trovi fuori dalla propria abitazione. Vermisucapilla le ricorda che il suo esercito obbedisce solo a lei. Saevalacerta, con tono deciso, le spiega che, se desidera una parte delle sue conquiste, il suo esercito dovrà obbedire anche a lei. Vermisucapilla, accettando, comanda ai suoi zombie di seguire le istruzioni di Saevalacerta, e l'attacco ha inizio.

Gli energici, colti di sorpresa, si trovano sotto l'assalto degli zombie. I translenergici fuggono rapidamente, mentre i Sýrmata tentano invano di controllare le creature con i loro fili, scoprendo che questi non hanno effetto sugli zombie. Anche loro, alla fine, sono costretti a ritirarsi. Il teen translenergico, afferma che fermerà l'invasione e si unisce a due teens medici. Insieme, combattono contro gli zombie usando i loro poteri e perfino attaccandoli con il naso durante delle giravolte orizzontali. Riescono a sconfiggere alcuni nemici, ma alla fine vengono sopraffatti e intrappolati in gabbie da altri zombie. Saevalacerta si congratula con Vermisucapilla per aver portato le gabbie. Vermisucapilla, con un sorriso sardonico, afferma che nessuna invasione è completa senza qualche gabbia per fare prigionieri. Saevalacerta ordina agli zombie di trasportare la gabbia contenente i teens e di seguirla. Accompagnata da Vermisucapilla, dirige gli zombie verso la capanna in cui nel tetto è incastrata la sua macchina volante, facendo collocare la gabbia al piano superiore, nella stanza del vecchio proprietario. Questa è stata trasformata con l'aggiunta di schermi che le permettono di monitorare l'intera capanna. Qui, Saevalacerta annuncia che quel luogo diventerà il suo ufficio, dove chiunque avrà bisogno di parlare con lei potrà trovarla.

Nel frattempo, i ragazzi, mentre fanno uno spuntino nella loro capanna, notano dalla finestra degli energici in fuga, inseguiti da un gran numero di zombie che passa. Preoccupato, Eleftero si domanda cosa stia accadendo e afferra la spada che giaceva sul pavimento. I ragazzi decidono di uscire dalla capanna, seguiti da Aurugratis. Un energico in fuga li avverte di scappare, raccontando che una sorta di lucertola ha radunato degli zombie aggressivi. Gli zombie attaccano il gruppo, e Introvertefila tenta di controllarne uno con i fili, ma senza successo. Eleftero, impugnando la spada, colpisce gli zombie che si trasformano in bolle ed esplodono, mentre i Sýrmata tra i ragazzi utilizzano i fili per respingere gli attaccanti. Eleftero afferma che devono trovare la criminale per porre fine a tutto questo. Aurugratis allora racconta  di aver visto, quando è tornato nel villaggio, la sua attentatrice su una capanna con una scialuppa volante incastrata sul tetto, e chiede ai ragazzi di seguirlo. Durante il tragitto, continuano a difendersi dagli zombie fino a raggiungere la capanna.

All'interno, si trovano di fronte a un mare di zombie. I Sýrmata del gruppo cercano di respingerli spingendoli con i fili, ma questi tornano a farsi sotto. Eleftero li attacca con la spada, ma l'enorme numero di zombie sembra renderli infiniti. Mariana, notando le telecamere, teme che la criminale possa scappare vedendo la spada luminosa. Per evitare ciò, crea dei fili che ingrossa e, per renderli più resistenti, carica di energia. Mariana unisce i fili in uno unico, lo dispone in alto e invita Eleftero a raggiungere direttamente la criminale aggrappandosi ai suoi fili e muovendosi su essi per superare gli zombie. Gli esprime le sue preoccupazioni sulla necessità di ciò e gli spiega che, essendo i fili posizionati in alto, gli zombie non lo noteranno. Eleftero rende visibili i fili e si aggrappa, seguendo il percorso. Superata l'orda di zombie, si dirige verso le scale.

Nel frattempo, Vermisucapilla, osservando la telecamera, avvisa Saevalacerta, dicendole che un ragazzo armato di una spada che può ucciderla sta arrivando. Saevalacerta risponde che è già stata colpita dalla spada in passato senza subire danni. Vermisucapilla le chiede se la spada illuminava di blu in quell'occasione, specificando che solo in quel caso sarebbe stata attiva. Questo fa vacillare la sicurezza di Saevalacerta proprio mentre Eleftero entra nella stanza. Saevalacerta estrae gli artigli e si scaglia ferocemente contro Eleftero, che si difende con la spada. Gli artigli colpiscono la lama con tale forza da provocare scintille e un lungo graffio sull'arma, che alla fine perde la sua luminosità. Saevalacerta minaccia Eleftero, dicendo che ora lo ucciderà per aver tentato di eliminarla. Eleftero si allontana, ma lei si lancia di nuovo contro di lui, che riesce a evitarla. Proprio in quel momento, arrivano gli amici di Eleftero e Aurugratis. I Sýrmata del gruppo, usando i fili, tentano di catturare Saevalacerta, che riesce però a fuggire dalla finestra. Vermisucapilla sparisce tra scintille. Igneusapillo chiede a Eleftero perché la spada si sia spenta di nuovo, ed Eleftero risponde che la criminale l'ha graffiata, facendole perdere la luminosità. Igneusapillo si domanda perché l'unica arma capace di sconfiggere la criminale debba essere così fragile. Nel frattempo, Eleftero domanda agli altri su come siano riusciti a liberarsi dagli zombie, e Igneusapillo spiega che, colpiti ripetutamente dai fili, gli zombie non sono più riusciti a rialzarsi. I teens prigionieri in gabbia invocano aiuto, ed Eleftero, brandendo la spada, distrugge la gabbia, liberandoli. Il teen translenergico ringrazia Eleftero e suggerisce che è necessario ripulire il villaggio dagli zombie, andando via insieme ai teens medici per questa missione. Sibilla propone di tentare di riattivare la spada usando il liquido di una roccia del fiume, così il gruppo ritorna alla capanna per prendere il piccone e un cucchiaino. Qui incontrano il Gran Maestro, il quale racconta che, si trovava nella sua capanna per prendere qualche libro e, tornando, si è imbattuto in un esercito di zombie. Eleftero spiega che è stata la criminale a inviare gli zombie e sottolinea la necessità di raggiungere il fiume per riattivare la spada e sconfiggerla. Il Gran Maestro, curioso di comprendere cosa significhi "riattivare la spada", decide di unirsi a loro.

Nel frattempo, Saevalacerta viene avvertita da uno zombie che i ragazzi si sono diretti al fiume. Con un sorriso malizioso, dichiara che, ora che ha formato una pattuglia di zombie per la missione, potrà uccidere i ragazzi distraendoli con i non-morti e proteggendosi dietro di essi dai fili dei giovani. Stultulacerti le chiede se tema i fili dei Sýrmata Pupa, ma lei risponde con freddezza di non avere paura di nulla, aggiungendo che preferisce avere con sé degli zombie immuni ai fili per una maggiore sicurezza.

Nel fiume, Eleftero piccona un sasso che ha raccolto dall'acqua, lo frantuma parzialmente fino a trovare il liquido nascosto al suo interno, che raccoglie con un cucchiaino versandolo nella spada, ma senza ottenere alcun risultato. All'improvviso, Saevalacerta si fa avanti, seguita dalla sua pattuglia di zombie, e con una risata stridente attira l'attenzione del gruppo. Saevalacerta, afferma di essere stanca di loro e annuncia che li ucciderà, dichiarando che inizierà dalla loro amica dai capelli biondi. Indicando Mariana, usa su di lei il suo potere, mentre ordina agli zombie di attaccare gli altri. Nella mente di Mariana, si apre una visione angosciante: vede il funerale di Virimperio, le sue mani macchiate di sangue, cartelli con la scritta "Mariana assassina", e le persone che la osservano con disprezzo, accusandola. Mariana piange, sia nella visione che nella realtà, affermando con rimorso che le dispiace. Eleftero passa la spada a Icey, suggerendole che potrà difendersi meglio con essa, e abbandona la lotta contro gli zombie per raggiungere Mariana, che continua a rivivere nella sua mente i ricordi del suo crimine che Saevalacerta le sta facendo rivedere. Piangendo, Mariana ripete incessantemente "no". Nella sua mente, si apre un’altra visione indotta da Saevalacerta: Mariana si vede morta, all'interno di un tribunale con altre anime dove viene chiesto ai presenti chi ha ucciso Virimperio, chi è la persona cattiva responsabile di questo atto, destinata alla Caverna dei Brutti Sogni, e chi è degno di andare nella Landa dei Morti Lividi. Piangendo, sia nella visione che nella realtà, Mariana confessa di essere lei la persona cattiva ad aver commesso il crimine, specificando che non voleva farlo. Eleftero cerca di consolarla, assicurandole che è una persona buona. Mariana, mentre è sopraffatta dai ricordi, sente Eleftero, e gli risponde che lui non conosce le sue azioni passate. Eleftero le risponde che, pur ignorando le sue azioni passate, è a conoscenza delle sue azioni nel presente. Spiega che il passato è immutabile e che ciò che conta veramente è chi sia adesso e cosa voglia diventare. Mariana si convince delle parole di Eleftero, riuscendo a liberarsi dalla manipolazione mentale della Videtimores. Quando apre gli occhi, vede Eleftero e, lo abbraccia continuando a piangere. Nel frattempo, Icey, mentre lotta contro gli zombie, viene attaccata da Stultulacerti, che la disarma facendole cadere la spada. Quest'ultima cade poco distante da Mariana ed Eleftero, e uno zombie inizia ad avvicinarsi ad essa per recuperarla. Mariana, vedendo la situazione, lascia Eleftero e si precipita verso la spada, ma inciampa e cade a terra. Lo zombie viene fermato dai fili di Anney, che lo colpiscono, e Mariana, riprendendo i pezzi del sasso blu che le erano caduti, riprende la corsa. Saevalacerta, irritata, dichiara che se non è riuscita ad uccidere Mariana con i suoi poteri, lo farà in altri modi, ed esce gli artigli. Vermisucapilla, prendendo un piccone da uno zombie, lo consegna a Saevalacerta dicendogli di usare esso. Quest'ultima lancia il piccone contro Mariana che viene avvertita da Anney di sportarsi. Non comprendendo immediatamente, Mariana alza lo sguardo e vede il piccone in arrivo. Non avendo tempo per fuggire, si protegge con le mani davanti al volto. Il piccone colpisce una delle due metà del sasso blu, perforandola e passando tra due dita di Mariana, sfiorandole quasi l'occhio. Vermisucapilla sorride, mentre dalla metà colpita sgorga un liquido azzurro che cade sulla spada, facendola tornare luminosa e cancellando i graffi. Mariana afferra la spada e affronta Saevalacerta, che contrattacca con i suoi artigli, mentre Eleftero si avvicina. Saevalacerta manipola Mariana, insinuando che lei è un'assassina e che il suo desiderio di ucciderla deriva dalla sua natura criminale. Mariana si sente ferita, e vedendo Eleftero vicino, lo avvisa di non riuscire a sconfiggere la criminale e gli lancia la spada. Lui, afferrando la spada, risponde che se lei non ce la fa, lo farà lui. Con un colpo deciso, taglia Saevalacerta, che si trasforma in una bolla e poco dopo esplode. Vermisucapilla, con uno schiocco delle dita, scompare lasciando delle scintille.

Tornati al villaggio, non trovano più traccia di zombie. Chiedono al teen translenergico se lui e i medici li abbiano sconfitti, e lui risponde che alcuni sono stati eliminati, ma altri, improvvisamente, se ne sono andati da soli. Quella sera, mentre si prepara per dormire, Mariana ripensa alle parole di Eleftero e si rende conto che non sono del tutto esatte. Riflette sul fatto che, anche se i danni causati da un crimine possono cessare, il crimine rimane impresso, segnando per sempre l'anima di chi lo ha commesso, senza possibilità di redenzione. Capisce che, nonostante una persona possa scegliere di compiere buone azioni e di non ripetere gli errori del passato, ciò che è stato fatto non può essere cancellato né svanirà mai.

BONUS DELL'EPISODIO
Informazione #4
Il teen translenergico, durante la sua giovinezza, prese parte a una piccola guerra contro un tentativo poco noto di invasione della Radura da parte di alcuni Sýrmata Pupa. In quel periodo, grazie all'esercizio dei suoi poteri di Translenergico, riuscì a imparare a percepire la struttura energetica degli Energici.
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