Ideas Of Descartes
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Domenico idea
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Translenergici E Sýrmata Pupa Una Vita Libera  Empty Translenergici E Sýrmata Pupa Una Vita Libera

Dom Ago 04, 2024 10:50 pm
AVVERTENZE
La storia ha avuto volutamente l'introduzione tagliata per via della mancanza di tatto nella sua stesura che obbliga ad una modifica per mostrare più empatia nei confronti del tema. Ciò non toglie la leggibilità della storia e la comprensione degli avvenimenti da essa rappresentati.

Translenergici E Sýrmata Pupa Una Vita Libera

Parte 1: Il Villaggio Degli Energici

In una città della Radura vive una giovane di diciott'anni di nome Mariana Taibi, che frequenta il quarto anno di liceo. Mariana ha due occhi azzurri come il cielo e lunghi capelli biondi come la luce del sole, di cui una parte le copre l'occhio destro. La sua infanzia è stata felice grazie all'amore del padre, nonostante la madre fosse più concentrata su sé stessa che sui bisogni della figlia. A scuola, Mariana aveva molti amici affascinati anche dalla sua natura di Sýrmata Pupa, un fatto che lei raccontava senza problemi, a differenza di altri della sua specie presenti nella Radura. All'età di sette anni, il padre le insegnò a usare i suoi poteri attraverso il dovuto addestramento. Tuttavia, a nove anni, la sua vita cambiò radicalmente con la morte del padre, evento che la devastò profondamente. Oltre a ciò, la madre, non sapendo come gestire i problemi senza l'aiuto del marito, divenne più oppressiva verso Mariana per impedire la presenza di qualsiasi problema in modo da non doversene occupare.

Durante una festa di compleanno, la madre della compagna di classe che stava festeggiando il compleanno, entrando nella stanza da letto della figlia, trovò il cadavere di Virimperio con la testa immersa in una pozza di sangue e lanciò un urlo che risuonò in tutta la casa. Chiamò la stazione dei cavalieri presenti comune e poco dopo, arrivarono quattro teens cavalieri che, osservata la situazione, iniziarono a interrogare i presenti. Scoprirono che Mariana era salita in camera con Virimperio, ma poi era scesa correndo, fingendo indifferenza. Quando Mariana venne a conoscenza dell'accaduto, si sentì in colpa e, piangendo, confessò ai teens che Virimperio aveva cercato di abusare di lei, e che lei aveva usato i suoi poteri in diversi momenti per colpirlo e fuggire, sottolineando che non intendeva ucciderlo e che non sapeva fosse morto. Una compagna di classe di Mariana, sostenuta dalle amiche, disse ai teens che Mariana stava mentendo e che Virimperio era triste e voleva chiederle scusa per delle azioni passate, aggiungendo che Mariana vuole solo criminalizzare la vittima. I teens cavalieri risposero a Mariana che il suo comportamento non era giustificabile e che c'erano altre vie meno violente da seguire, invitandola poi a seguirli. Mariana fu portata in prigione e, nei giorni successivi, in tribunale un teen giudice decise che doveva scontare due anni di carcere. Nonostante ciò, le fu permesso di continuare a studiare. Durante la detenzione, non poté fare altro che pensare alla sua azione, piangendo ogni volta che la ricordava.

Quando uscì dal carcere, per lei non fu affatto semplice. La gente la guardava con sospetto e sua madre le aveva promesso che, compiuti i diciotto anni, sarebbe stata cacciata di casa per aver disonorato la famiglia. Per frequentare le scuole superiori, scelse un liceo lontano dalla città, sperando che nessuno sapesse del suo passato. All'inizio evitò di stringere amicizie, preferendo isolarsi e cercando di non attirare l'attenzione. Tuttavia, il primo giorno di scuola, un ragazzo dai capelli corti e bruni di nome Eleftero Liber, un Translenergico, la notò durante la ricreazione. Con occhi luminosi di luce marrone, cercava di individuare dei Sýrmata Pupa per allenarsi e la vide giocherellare con i fili energetici. Avvicinandosi, si presentò e le rivelò di essere un Translenergico e di aver notato che lei era un Sýrmata Pupa. Anchd lei si presentò e confermò di essere un Sýrmata Pupa. Il ragazzo le chiese quindi se potesse allenarsi durante la ricreazione ad usare i suoi poteri, e lei acconsentì. Così, egli, poté addestrarsi con i poteri dei Sýrmata Pupa durante la ricreazione. Col passare degli anni, divennero sempre più amici e, una volta concluso l'addestramento di Eleftero, iniziarono a dedicare la ricreazione ai giochi.

Oggi frequenta il quarto anno di superiori e, nonostante abbia stretto molte amicizie, non riesce a dimenticare il suo crimine, sognandolo ogni notte. L'ultimo giorno di scuola, durante la ricreazione, lei e Eleftero hanno deciso di fare un gioco con i fili, disegnando a turno immagini che Eleftero rendeva visibili attraverso i suoi occhi, permettendo ai compagni di assistere allo spettacolo. Tuttavia, l'insegnante li ha sorpresi e ha ordinato loro di smettere e distruggere i fili. Mariana, confusa, ha ritirato i fili chiedendo cosa avessero fatto di male. L'insegnante ha spiegato che usare i fili era pericoloso, poiché si poteva prendere il controllo di qualcuno per errore o in un momento di rabbia, sottolineando che controllare una qualsiasi creatura, anche per un secondo, era illegale. Mariana, dispiaciuta, ha abbassato la testa e si è scusata. Eleftero ha obiettato che non stavano facendo nulla di male e che le possibilità di abuso non dovevano impedire l'uso innocuo dei fili. L'insegnante ha ribattuto che i fili non erano giocattoli, ma strumenti energetici destinati a dominare gli altri, e che era necessario essere responsabili e non giocarci. Eleftero ha protestato, dicendo che non era giusto, ma l'insegnante ha concluso che le cose stavano in quel modo e basta. Alla fine della scuola, Eleftero ha confidato a Mariana di odiare il fatto che la loro specie dovesse sempre stare attenta ai sogni, esprimendo il desiderio di maggiore libertà. Le ha poi detto che, ora che la scuola era finita, potevano giocare con i fili per conto loro. Mariana riconosce la ragionevolezza dell'insegnante e ammette di preferire utilizzare i fili solo quando è da sola. Eleftero, cercando di rassicurarla, le dice che non la denuncerà se, per errore o in un momento di rabbia, dovesse dominarlo o farle del male. Mariana risponde che non ha intenzione di usare i fili in situazioni pericolose.

Eleftero dice a Mariana che va bene e le propone di fare un giro con lui e suo zio alle sei del pomeriggio. Lei accetta e si salutano per tornare ciascuno a casa propria. Da quando è stata cacciata di casa il giorno del suo compleanno senza neanche una festa, che non vede dal giorno fatidico, Mariana vive in una casa abbandonata che ha pulito e sistemato con alcuni pezzi di legno, rendendola abitabile. Mariana non ha un lavoro e la sua famiglia le ha dato soldi sufficienti per un anno; tuttavia, per risparmiare, si nutre dei frutti di alcuni alberi di una foresta nelle vicinanze ai piedi della montagna, che raccoglie ogni tre giorni. Dopo aver mangiato, si cambia e si siede sul letto, riflettendo sulla sua specie, i Sýrmata Pupa, e sul perché abbiano un potere così pericoloso. Poi, si dedica agli esercizi di un libro estivo per ripassare l'anno scolastico appena concluso, utilizzando proficuamente il tempo in attesa delle sei.

Alle sei, Mariana sente il campanello e, aprendo la porta, trova Eleftero insieme ad un uomo robusto, barbuto e mezzo pelato. Eleftero le presenta suo zio, Provolí Sui, che scherza dicendo di essere stato chiamato così perché il suo cibo preferito è la provoletta. Mariana invita gli ospiti a sedersi mentre si prepara, poi iniziano la loro passeggiata. Mariana chiede a Eleftero se ha una destinazione in mente o se cammineranno senza meta. Eleftero le informa che è stato aperto un nuovo luna park in città e propone di andare a vederlo. Lo zio di Eleftero informa che il luna park è attualmente chiuso, ma un suo amico gli ha procurato le chiavi per una visita esclusiva e Mariana acconsente alla destinazione. Giunti al luna park, Mariana osserva l'ambiente circostante con tristezza, vedendo un luogo pubblico solitamente dedicato al divertimento e pieno di persone felici in uno stato di chiusura senza nessuno. Mariana domanda se abbia senso visitare un luna park vuoto. Provolí risponde che ha senso se consente di vedere in anteprima come sarà il parco una volta aperto, e aggiunge di avere le chiavi che permettono di provare qualsiasi attrazione e giostra. Inoltre, sottolinea che prima dell'apertura arriveranno tutti i proprietari delle bancarelle e il proprietario del luna park, offrendogli la possibilità di conoscere quest'ultimo.

Camminando per il luna park, Eleftero e suo zio si concentrano sulle giostre, le attrazioni e le bancarelle soprattutto dal punto di vista dei servizi offerti, mentre Mariana le osserva nella loro interezza, notando che ogni giostra e attrazione vista presenta immagini delle avventure di Rayman e che i prodotti delle bancarelle riguardano Rayman e altri eroi. Mariana chiede a Provolí se il parco dei divertimenti è dedicato a Rayman, e lui conferma, spiegando che il proprietario, suo amico, voleva creare un luna park in città ispirato a un eroe molto amato dai giovani, e Rayman è risultato il più adatto per questo progetto. Passando accanto a una grande vasca con transenne marine che formano un labirinto, barche e mappe disponibili all'ingresso, Eleftero propone di andare lì, e Mariana e suo zio concordano. Salendo sulla barca Provolí, che ha preso la mappa, indica la direzione a Mariana ed Eleftero, che iniziano a remare. Mariana, osservando l'acqua dalla barca, ricorda quando pescava con suo padre. Si divertiva moltissimo ad imparare le varie tecniche di pesca, e suo padre l'aiutava a catturare i pesci grossi. Una volta a casa, mangiavano il pesce pescato con sua madre, e suo padre raccontava tutti i dettagli della giornata di pesca, non tralasciando i momenti più divertenti. Si chiede cosa penserebbe suo padre di lei dopo ciò che ha fatto e se dalla Landa dei Morti Lividi abbia saputo del suo atto criminale. Improvvisamente, Eleftero la richiama più volte. Mariana, ripresasi dai suoi pensieri, chiede cosa succede. Eleftero le dice che devono girare, e lei si scusa, dicendo che non aveva capito. Eleftero incuriosito le chiede a cosa stesse pensando, e lei risponde che non era nulla di importante, cambiando direzione coi remi, per completare il percorso.

Dopo aver rifatto il percorso inverso per uscire dall'attrazione, continuano il giro nel luna park e vengono attratti da una giostra in cui si scivola su una barca. Per accedervi, salgono in alto, poi, una volta a bordo e messe le protezioni, attraversano un ambiente ricco di vegetazione, affrontando alcune discese fino a fermarsi alla fine dell'attrazione. In quel momento, arrivano i banconisti e il proprietario del luna park, che sta parlando con due persone. Provolí va a salutare il proprietario, seguito da Eleftero e Mariana. Lo presenta a questi ultimi, ricordando loro che è grazie a lui se hanno potuto fare una visita gratis. Mariana ed Eleftero ringraziano il proprietario, mentre Provolí riconosce sua sorella, la madre di Eleftero, e suo marito, salutandoli calorosamente. Eleftero saluta i genitori e li presenta a Mariana, che ricambia le presentazioni. La madre di Eleftero chiede al figlio se gli è piaciuta l'anteprima del luna park e lui risponde di non aver ancora visto l'ultima parte, chiedendo cosa ci facciano lì lei e suo padre. La madre spiega che devono discutere di affari con il proprietario del luna park. Provolí invita Eleftero e Mariana a continuare la visita mentre i genitori di Eleftero tornano alla loro conversazione con il proprietario.

I due ragazzi proseguono la visita arrivando alle montagne russe, che hanno la forma di una ruota panoramica con un sedile per due in ogni aggancio. Provolí spiega che queste montagne russe sono così veloci da compiere tre giri al minuto. Eleftero chiede a Mariana se vuole provarle con lui. Lei, preoccupata dalla velocità e dall'altezza, le trova un po' pericolose. Eleftero la rassicura dicendo che molti le hanno già provate senza incidenti e promette di starle accanto. Mariana accetta e si prepara a provare le montagne russe per la prima volta con Eleftero. Dopo che hanno allacciato le cinture di sicurezza, Provolí avvia la giostra. Durante i giri, Mariana sente il vento forte e l'altezza le mette un po' di paura. Ricorda quando era piccola e suo padre la abbracciava per rassicurarla; presa dal ricordo, chiude gli occhi e abbraccia Eleftero. Lui, che prima urlava di entusiasmo, la abbraccia in silenzio. Quando la ruota si ferma, Eleftero avvisa Mariana, che si scusa per l'abbraccio spiegando che stava ricordando qualcosa e si è lasciata trasportare. Eleftero dice che non è un problema e le chiede se vuole fare un altro giro, ma lei risponde di no, spiegando che non la entusiasma molto.

Provolí decide di provare anche lui le montagne russe, divertendosi immensamente e urlando come un matto, al punto da esprimere l'intenzione di fare un prossimo giro con il suo mantello. Eleftero prende il mantello dallo zaino dello zio e chiede a Mariana di creare i fili, assumendone il controllo per portare lo zaino allo zio. Eleftero grida a suo zio che gli sta portando lo zaino e lo zio, vedendo lo zaino sollevarsi, gli dice di non farlo. Mentre lo zaino si alza e lo zio si avvicina, Eleftero allunga velocemente i fili verso di lui, ma manca il bersaglio. I fili vengono colpiti da un braccio delle montagne russe e incastrandosi in esso iniziano ad ingrovigliarsi. Mariana, venendo tirata, spaventata allunga velocemente i fili per evitare di essere tirata verso le montagne russe. La ruota delle montagne russe comincia a rallentare fino a fermarsi. Mariana, tranquillizzandosi, si ricorda di poter distruggere i fili. Solitamente, l'esplosione minima dei fili causa un leggero soffio di vento, ma la grande lunghezza dei fili ingarbugliati nella ruota crea un'esplosione d'aria intensa che distrugge le braccia della ruota. Provolí cade ed Eleftero si spaventa. Provolí si lega con i suoi stessi fili e si spinge verso l'alto, generando una forza opposta a quella di gravità che rallenta la caduta.

Eleftero abbraccia suo zio, mentre i suoi genitori, che hanno assistito a tutta la scena da lontano, smettono di parlare col proprietario e, avvicinandosi con questi ai parenti e a Mariana, chiedono a quest'ultima cosa abbia fatto, con la madre di Eleftero che specifica di averla vista spinta da qualcosa prima dell'incidente. Mariana, scusandosi per il danno causato dai suoi fili, spiega che non voleva fare danni, ed esprimendo la comprensione che avrebbe dovuto distruggere i fili prima che si aggrovigliassero nella giostra. Eleftero, affermando che non è colpa di Mariana, racconta tutto l'accaduto, chiedendo scusa per la sua azione. Il padre dice a Eleftero che non si devono usare i fili energetici, soprattutto se appartengono ad altri. Eleftero risponde che è stato un incidente e che non può impedirgli di usare i suoi poteri per questo. Il padre spiega che, pur essendo un incidente, avrebbe potuto avere conseguenze gravi. Eleftero assicura di aver compreso e promette di non ripetere l'errore, ma sostiene che non può essere limitato nei suoi poteri, ricordando che in privato i Sýrmata Pupa usano i fili per allenarsi. Il padre replica che, oltre a danneggiare le cose, i fili possono dominare le persone. Dice che in privato non ci sono molti sogni e non c'è il rischio che i fili, quando non sono pieni di energia, possano attaccarsi accidentalmente a delle creature senza che loro possano vederli, essendo invisibili e intoccabili.

Eleftero minimizza la frequenza di tali incidenti e ritiene ingiusto che la sua natura di usufruitore dei fili dei Sýrmata Pupa venga repressa per tali rare eventualità. Il padre afferma che creare fili è illegale e che rischia di compromettere la fedina penale dei Sýrmata Pupa ai quali propone tale prospettiva, oltre che la propria poiché controllare i fili di un Sýrmata Pupa è uguale a controllare una parte del corpo di un'altra creatura, violando la legge che proibisce qualsiasi forma di controllo verso le altre creature. Eleftero argomenta che leggi troppo generali e fuori dal giusto contesto sono ingiuste e riferisce che la sua insegnante a scuola, dopo aver visto lui e Mariana usare i fili, ha detto che è illegale dominare le persone, ma non ha detto nulla riguardo l'usare i fili. Il padre lo invita a informarsi meglio, poiché la situazione non è come descritta dall'insegnante. Eleftero conclude che, essendo i fili invisibili, se non causano problemi nessuno se ne accorge e non mette a rischio la fedina penale di nessuno. Il padre sostiene che i sogni sono sempre a rischio con quei fili e che, a una certa distanza dai luoghi abitati, c'è sempre un eroe in grado di riconoscere i Translenergici e i Sýrmata Pupa, potendo anche percepire se la loro energia è all'interno o all'esterno. Specifica inoltre che dove ci sono Translenergici o Sýrmata Pupa, conosciuti come tali, questi eroi sono presenti nel luogo stesso. Eleftero obietta che non è giusto, poiché se non fanno nulla di male, non dovrebbero essere limitati, aggiungendo che se per errore un Sýrmata Pupa con i propri fili o un Translenergico con i fili dei primi controllano qualcuno, è semplice rimuoverli. Il padre risponde che non è obbligatorio usare i fili e che servendo solo come strumento di controllo non c'è una giustificazione per il loro utilizzo.

Provolí concorda con Eleftero, affermando che gli energici non possono fare nulla perché i sogni hanno paura, e che lui e gli altri Sýrmata Pupa non possono neanche rivelare la loro natura per evitare pregiudizi dovuti a un'invasione avvenuta molti anni fa. Mariana interviene, dicendo che, pur dichiarandosi Sýrmata Pupa, nessuno l'ha mai odiata per questo motivo specifico. Provolí replica che è stato un caso, e che la maggioranza odia i Sýrmata Pupa, odio sicuramente aumentato dopo l'invasione di Valerio Angere, che ha fatto percepire la paura più vicina. Il padre di Eleftero conclude dicendo che, anche rinunciando a dichiararsi Sýrmata Pupa e a usare i poteri, si può vivere benissimo. Provolí dice al padre di Eleftero che è facile parlare quando si è un Translenergico, che può dichiarare la propria specie venendo addirittura ammirato per questo. Specifica che, anche se l'invasione di Agapiata non ha generato astio verso i Translenergici, in futuro anche loro saranno odiati poiché il loro potere di controllare i fili dei Sýrmata è spaventoso per i sogni. Non appena si verificheranno più situazioni a breve distanza che confermano questa paura, verranno usate per emarginarli. Il padre di Eleftero dice al cognato di comprendere il suo malessere nel non poter dichiarare di essere un Sýrmata Pupa, ma sottolinea che nella Radura esistono anche i sogni ed è giusto tutelarli. Eleftero dice che sarebbe bello vivere lontano dai sogni e suo zio gli dà ragione, salutando tutti e annunciando il suo ritorno a casa. La madre di Eleftero dice al proprietario del luna park che ripagherà tutti i danni e si scusa per il gesto del figlio. Il proprietario del luna park risponde che una ragazzata può capitare e rassicura che non bandirà il ragazzo dal luna park. Mariana ed Eleftero si salutano ed ella torna a casa per dormire, mentre lui riflette che forse potrebbe davvero andare a vivere lontano dai sogni. Pensa di andare dal re, pagando Teen Ship per portarlo con la sua scialuppa volante, chiedergli il permesso di trasferirsi in una parte desolata della Radura e invitare tutti i suoi amici energici a unirsi a lui. Eleftero immagina che, finalmente, lui e gli altri energici potrebbero essere liberi di usare i loro poteri senza compromettere la sicurezza dei sogni e rispettando la natura di ognuno. Dopo che i genitori di Eleftero terminano il discorso con il proprietario del luna park, salutano e si dirigono verso casa con Eleftero. Durante il cammino, Eleftero è soddisfatto, felice che la giornata non sia stata completamente rovinata dall'incidente, ma abbia invece offerto l'opportunità di concepire l'idea per un futuro ideale. Sua madre, vedendolo allegro, lo rimprovera pensando che non abbia compreso l'errore commesso. Eleftero risponde che non è felice per quanto accaduto, ma che stava riflettendo su altro e afferma di aver compreso l'errore, promettendo di non distruggere più nulla e di non mettere più in pericolo i sogni con i fili dei suoi amici. Suo padre, con un sorriso e una pacca sulla spalla, gli dice che è un bravo ragazzo.

Il pomeriggio del giorno seguente, Mariana sente suonare il campanello. Aprendo la porta, vede Eleftero entusiasta. Con un sorriso raggiante, egli le racconta che finalmente potranno usare i loro poteri. Quella mattina aveva parlato con il re, chiedendogli il permesso di recarsi, insieme ad altri Energici, in una parte isolata della Radura. Il re aveva acconsentito. Inoltre, Eleftero aveva contattato vari amici Sýrmata Pupa e Translenergici, scoprendo che a diverse ore di distanza dalla loro città esiste un posto inabitato, bellissimo e molto grande. Conclude la sua spiegazione e le chiede se desidera unirsi a loro. Mariana domanda se non sia un po' pericoloso. Eleftero, perplesso, le chiede il motivo di tale preoccupazione. Lei risponde che allontanandosi dai sogni, potrebbero perdere il legame sociale che li unisce e, utilizzando frequentemente i loro poteri, potrebbero dimenticare le regole di convivenza con i sogni stessi. Eleftero la rassicura dicendo che non ci sono rischi, poiché hanno vissuto a lungo con i sogni. Sottolinea che, se lei non si sente pronta a partire, non la costringerà. Nonostante la paura, Mariana preferisce verificare personalmente le conseguenze della separazione per tranquillizzarsi e dice a Eleftero che verrà. Eleftero le spiega che si incontreranno di sera, dando così il tempo agli altri energici, conosciuti dai suoi amici e dai loro amici, di arrivare. Aggiunge che faranno un lungo cammino per raggiungere il luogo dove costruiranno il villaggio. Mariana chiede dove si terrà l'incontro e ed Eleftero risponde che si troveranno vicino alla foresta, precisando che comunque passerà a prenderla prima, così potranno andare insieme. Mariana acconsente ad andare insieme a Eleftero all'incontro e gli domanda se deve portare qualcosa. Eleftero le risponde che, se lo desidera, può portare soltanto un materasso da pavimento, poiché suo zio ha promesso di costruire una grande capanna per lui e i suoi amici. Dopo averla salutata, Eleftero le comunica che deve prepararsi per il viaggio.

Mariana non vede nulla di buono nell'idea di Eleftero e teme possibili inconvenienti. Passa il tempo camminando avanti e indietro, mordendosi le unghie e sudando per la preoccupazione. Quando Eleftero arriva e la vede in quello stato, le chiede se ha fatto ginnastica per essere così sudata. Lei risponde di aver camminato troppo e di non essersi accorta del tempo che passava, quindi chiede se ha il tempo di farsi un bagno. Eleftero le dice che ha tempo, poiché stanno ancora aspettando gli altri. Mariana va a lavarsi ed Eleftero la aspetta fuori dalla porta. Una volta pronta, si avviano insieme al luogo dell'incontro, dove trovano quasi cento persone che dialogano tra loro. Eleftero, seguito da Mariana, va a salutare suo zio Provolí, che gli presenta il suo amico Servubtus Castelli, il quale gentilmente porta i bagagli di Privolí. Provolí spiega che Servubtus è un Translenergico che sta facendo un tirocinio nel suo bar come cameriere e che sono diventati molto amici. Eleftero stringe la mano a Servubtus, dicendogli che è un piacere conoscerlo. Servubtus ringrazia Eleftero per l'idea di chiedere al re di trovare un posto dove possano usare i loro poteri e dichiara di non vedere l'ora di arrivarci. Provolí spiega a Eleftero che tutti sono entusiasti all'idea di vivere liberi di usare i propri poteri, ma che alcuni, chiedendo dell'organizzatore del viaggio, dopo che lui aveva risposto che non era ancora arrivato, avevano iniziato a sospettare che fosse tutto uno scherzo e si erano un po' infastiditi.

Eleftero ringrazia lo zio per l'informazione e viene raggiunto dal suo migliore amico Igneusapillus Ardenticharà, un Translenergico dai capelli color arancia e dal viso lentigginoso, dalla sua fidanzata Misofova Chasei, una Translenergica dai capelli neri a caschetto e dal viso rotondo, e dalla cugina Introvertefila Infirmaníma, una Sýrmata dai lunghi capelli azzurri. Igneusapillo dice all'amico che, una volta nel nuovo villaggio, potranno divertirsi moltissimo con i loro poteri. Eleftero conferma, aggiungendo che potranno sfogare tutta la loro creatività poiché non ci saranno ostacoli né moralisti a criminalizzare piccolezze che non fanno del male a nessuno. Misofova confida di sentirsi oppressa vivendo con i sogni e non vede l'ora di poter usare i suoi poteri senza che i genitori glielo impediscano. Arrivano poi anche Sibilla Cervelli, una ragazza dai capelli corti castani, amante degli abiti verdi, insieme al suo nonno mentore, il Gran Maestro, un anziano calvo dalla lunga barba bianca, sua sorella Filofilia Cervelli, dai lunghi capelli bruni e con due orecchini a goccia blu aventi all'interno due orsetti che si abbracciano, e la loro amica Icey Cold, dai capelli color bianco puro a caschetto e indossante un giubbotto imbottito da montagna azzurro con pelliccia bianca.

Dopo aver salutato Eleftero insieme agli altri, Sibilla chiede quale sia la destinazione e quanto disti. Eleftero risponde che il luogo è noto al suo amico Igneusapillo, il quale informa Sibilla che si trova oltre il bosco, a qualche ora di cammino, aggiungendo che ne varrà la pena poiché il posto è splendido e immerso nella natura. Eleftero presenta Mariana ai suoi amici, spiegando che è una sua compagna di classe e una Sýrmata Pupa. Sibilla, seria, domanda se Mariana sia davvero una Sýrmata Pupa, e Mariana conferma. Gli amici di Eleftero si presentano contenti a Mariana, ma tra loro Icey parla il minimo indispensabile con il suo solito tono freddo, mentre Sibilla non mostra molta contentezza. Eleftero dice ai suoi amici che arriverà tra un momento e si allontana dalla folla di persone mettendosi di fronte a loro. Per attirare la loro attenzione, fa suonare una trombetta presa dallo zaino. Ottenuta l'attenzione del pubblico, si presenta e racconta di aver ricevuto il permesso dal sovrano per creare un villaggio per soli energici. Ringrazia calorosamente il suo amico Igneusapillo per la sua amicizia e l'aiuto fornito, spiegando che ha trovato un luogo inutilizzato a poca distanza dalla città dove potranno fondare il villaggio. Infine, chiede se sono tutti presenti e pronti a partire. Gli energici, dopo aver verificato la presenza di amici e parenti, confermano di essere al completo. Eleftero dà quindi il via alla camminata, invitando tutti a seguire Igneusapillo e tornando dai suoi amici per camminare insieme a loro. Igneusapillo confida alla sua fidanzata di essere molto ansioso, sapendo che tutti contano su di lui per essere condotti alla meta. Rivela di temere di sbagliare strada e di far perdere tutti. Misofova lo consola, ricordandogli che è già andato e tornato senza problemi e che quindi può farcela di nuovo. Igneusapillo ringrazia la fidanzata, dicendo di sentirsi più motivato adesso.

Mariana, Eleftero e gli altri energici sono guidati da Igneusapillo verso il luogo dove sorgerà il loro villaggio. Durante il cammino, Filofilia chiede a Mariana se provenga anche lei da Severpoli o se arrivi da un'altra città. Mariana le risponde che, pur avendo vissuto in un’altra città, si è trasferita a Severpoli da qualche mese. Filofilia, curiosa, le domanda se non fosse soddisfatta della sua città d'origine, ma Mariana spiega che, pur non trovandosi più a suo agio, non è stata questa la ragione del suo trasferimento. Filofilia prosegue chiedendo se abbia acquistato una nuova casa o se viva in affitto, e Mariana rivela di aver trovato una casa abbandonata, in cui si è stabilita e che ha sistemato. A quel punto, Misofova interviene, spiegando che le case abbandonate appartengono al re e che, se i cavalieri teens lo scoprissero, potrebbero cacciarla o farle pagare tutti gli anni di permanenza. Filofilia afferma di non credere che il re e i teens cavalieri siano così severi. Misofova afferma che, se fosse lei a possedere delle case e qualcuno le occupasse senza permesso, lo obbligherebbe a pagare per tutti gli anni trascorsi lì, soprattutto per il gesto scortese. Mariana afferma che, quando si è stabilita nella casa, non sapeva che appartenesse al re. Misofova le risponde che, ora che se ne sta andando, la cosa non ha più importanza. Filofilia chiede allora a Mariana quale università intenda frequentare, e Mariana risponde di non aver ancora deciso. Misofova afferma che l’università non servirà a nulla vivendo nel villaggio, aggiungendo che lì potranno trascorrere tutta la vita divertendosi senza doveri. Durante il cammino, Filofilia e Misofova continuano a conoscere meglio Mariana, con Introvertefila che le ascolta attentamente, mentre Icey riflette tra sé. Nel frattempo, Sibilla presta orecchio agli insegnamenti del nonno e gli altri energici discutono dei progetti futuri per il villaggio, immaginando il luogo verso cui stanno andando.

Dopo tre ore di cammino, gli energici iniziano a sentire la fatica e decidono di fermarsi per una pausa di un'ora, durante la quale consumano il cibo portato da casa. Mentre mangiano, percepiscono dei rumori provenire dagli alberi, da cui improvvisamente emerge una tigre pronta ad attaccarli. Tuttavia, Provolí riesce a dominarla completamente con i suoi fili e la fa andare via affermando che non appena sarà sufficientemente lontana, la libererà dal suo controllo. Terminata la pausa, riprendono il cammino e, dopo altre tre ore, raggiungono finalmente la meta tanto attesa: un prato fiorito abbellito da vari alberi bianchi decorati da una linea viola che si estende in modo particolare. Nonostante l'allegria per aver raggiunto il luogo, la stanchezza dovuta alle sei ore di cammino notturno li spinge a sdraiarsi tra i fiori e a concedersi un meritato riposo.

Il mattino seguente, alcuni degli energici si dedicano alla raccolta della legna e delle attrezzature portate da casa per costruire una capanna, altri si occupano di montare le capanne già pronte, e altri ancora utilizzano le asce per abbattere gli alberi della foresta attraversata il giorno precedente. Provolí, con l'aiuto di Servubtus, inizia a costruire per prima cosa la capanna destinata a Eleftero e ai suoi amici. Questi ultimi, desiderosi di aiutare, vengono cortesemente respinti da Provolí, il quale spiega loro che, trattandosi di un regalo per loro, in segno di riconoscenza verso Eleftero per aver scoperto quel luogo, non può permettere ai destinatari del dono di partecipare alla sua realizzazione. Eleftero lo ringrazia, ma Provolí, ridendo, gli suggerisce di non farlo subito, poiché la capanna non è ancora finita. Nel frattempo, Mariana raccoglie un fiore e, annusandolo, si sente per un momento sollevata dalle preoccupazioni per il futuro che l'hanno tenuta sveglia tutta la notte, iniziando a riflettere sulla possibilità di convincere Eleftero a rivedere il suo progetto. Eleftero chiede a lei se le piace il luogo, e lei risponde che lo trova incantevole, aggiungendo che i fiori, insieme alla nicchia di alberi, creano un'atmosfera di tranquillità e naturalezza.

Igneusapillo propone a Eleftero e ai suoi amici di fare merenda tutti insieme. Sibilla, però, preferisce allontanarsi, dicendo che predilige un momento più intimo, e avvisa il Gran Maestro di avere alcune domande da porgli, portandolo a venire. Filofilia si scusa e risponde che, sebbene l'idea di unirsi a loro le piaccia, senza la compagnia di sua sorella non lo troverebbe altrettanto divertente; così, salutando, si dirige verso di lei. Eleftero, poi, invita Mariana a unirsi al gruppo, e lei acconsente. Igneusapillo chiede se tutti hanno portato la merenda da casa o se sia necessario tornare nella foresta per cacciare qualcosa. Tutti confermano di essere provvisti del necessario, e si sistemano sotto uno degli alberi stendendo una tovaglia a terra. Mariana, osservando ciò che sta avvenendo nell’ambiente circostante, commenta con rammarico che è un peccato rovinare i fiori con tende e capanne, e riflette sul fatto che si potrebbe tranquillamente dormire direttamente sul suolo. Eleftero concorda, ma osserva che, per sicurezza, è comunque opportuno avere delle strutture che li proteggano nel caso in cui animali feroci uscissero dalla foresta; in questo modo, sarebbero al sicuro o almeno avrebbero il tempo di avvertire la minaccia.

Mariana, Eleftero e i suoi amici iniziano a consumare il cibo che hanno portato. Durante la merenda, Mariana chiede a Eleftero e agli altri se non sentiranno la mancanza delle loro famiglie adesso che inizieranno a vivere in questo nuovo villaggio. Eleftero risponde che, al momento, preferisce stare un po’ lontano per trovare un po’ di tranquillità. Misofova aggiunge che non sentirà la mancanza di sentirsi continuamente dire cosa non fare. Eleftero spiega che proprio per questo motivo non si sente a suo agio con i suoi genitori, soprattutto perché non può utilizzare i suoi poteri. Igneusapillo confida che sentirà la loro mancanza, ma che, con l'inizio dell'università, se ne sarebbe comunque andato, pianificando di allontanarsi definitivamente dopo aver trovato un lavoro, risparmiato denaro e acquistato una casa. Introvertefila aggiunge che anche lei sentirà la mancanza dei genitori. Mariana, invece, chiede se non sentiranno nostalgia della città natale, suggerendo che sarebbe meglio, anziché rimanere in questo luogo per sempre, tornare qualche volta per dare sfogo ai propri poteri, magari portando anche amici non energici. Misofova afferma che per lei non esiste la possibilità di tornare a casa. Eleftero sottolinea che non c'è bisogno di farlo, poiché in questo luogo possono vivere immersi nella natura, al contrario di quanto accade in città, e con i loro poteri possono cacciare animali selvatici senza correre rischi. Mariana osserva che in città potevano godere di un cibo migliore e più vario. Eleftero risponde che questo è il prezzo della libertà. Misofova suggerisce a Mariana di tornare in città, se lo desidera tanto. Mariana chiarisce che intendeva solo evidenziare alcune problematiche che potrebbero sorgere. Misofova ribatte che per loro queste non sono affatto problematiche. Mariana propone che sarebbe divertente se dei non energici li raggiungessero lì per godersi l'ambiente. Eleftero le ricorda che è proprio a causa dei non energici che hanno lasciato la città.

Dopo aver finito di mangiare, Introvertefila annuncia agli altri di aver portato una palla per giocare e chiede se vogliono unirsi. Gli altri, entusiasti, accettano con piacere. Nonostante l'assenza di una rete, i ragazzi decidono comunque di giocare a pallavolo, immaginando una rete invisibile e senza badare alle regole sulle posizioni. Si dividono in due squadre: una composta da Eleftero, Mariana e le sorelle Cervelli, e l'altra da Misofova, Igneusapillo, Introvertefila e Icey. La prima squadra non eccelle particolarmente nel gioco; sebbene gli altri riescano a cavarsela, Mariana spesso non riesce a prendere la palla. Tuttavia, ciò non le impedisce di divertirsi. Nell'altra squadra, invece, spicca Misofova, che si distingue per le sue potenti schiacciate e per i consigli che dispensa ai compagni, portandoli alla vittoria.

Dopo un'ora di gioco, un ragazzo si avvicina portando con sé dei bicchieri di succo di pera fresco, tra cui uno più grande, spiegando che ne aveva in abbondanza e desiderava condividerlo con loro. Eleftero e i suoi amici, tranne Icey, lo ringraziano e ciascuno riceve un bicchiere di succo di dimensioni normali. Provolí, avendo notato i bicchieri appena portati dal ragazzo, si avvicina dopo aver terminato la capanna e ne chiede uno. Il ragazzo, avendone molti, glielo concede volentieri. Poi, rivolgendosi a Icey, le porge il bicchiere più grande. Lei, avendo già intuito la freschezza del succo dai bicchieri appannati, rifiuta l'offerta. Il ragazzo insiste, dicendo che si offenderebbe se non lo accettasse. Lei ribadisce il suo rifiuto, ma lui continua a insistere, bevendo metà del succo e affermando che ora, essendo solo a metà, può berlo senza problemi se prima le sembrava troppo, mentre posa a terra gli altri bicchieri e avvicina ulteriormente il bicchiere a Icey. Ella, nel tentativo di allontanarsi dal bicchiere, cade a terra. Quando lui insiste affinché lei beva, cercando di avvicinarle nuovamente il bicchiere, lei lo colpisce con un calcio alla mano, facendo cadere il bicchiere che versa tutto il succo a terra. Il ragazzo, lamentandosi per il dolore, se ne va via.

Provolí informa il nipote e gli amici di aver appena terminato la costruzione della capanna e li invita a visitarla dandogli anche dei biscotti. Mentre esplorano la nuova costruzione, mangiano i biscotti ricevuti. Al momento dei saluti, Provolí annuncia che sta per andare a leggere un libro di psicologia insieme a una bella donna, nella speranza di trovare finalmente l'anima gemella dopo quarant'anni. Eleftero gli augura buona fortuna e, osservando la capanna, commenta che lo spazio è abbondante e permetterà di riempirla con molte cose. Misofova osserva però che prima devono trovare cosa metterci, e Mariana propone di acquistare qualcosa in città e farselo portare. Misofova riflette che chiunque venga, vedendo il magnifico prato fiorito e gli alberi, potrebbe essere tentato di rimanere. Igneusapillo suggerisce che è meglio arredare la casa con oggetti trovati nei dintorni, per conferire un maggiore senso di appartenenza. Icey aggiunge che sarebbe opportuno dividere gli spazi per migliorare la convivenza.
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Translenergici E Sýrmata Pupa Una Vita Libera  Empty Re: Translenergici E Sýrmata Pupa Una Vita Libera

Ven Ago 09, 2024 3:18 pm
Eleftero afferma che potranno farlo di sera, prima di andare a dormire, mettendosi d'accordo tutti insieme, non appena anche Sibilla e Filofilia saranno presenti. I ragazzi depongono i loro zaini e i materassi da pavimento portatili, acquistati appositamente per l'occasione. Igneusapillo propone loro di andare nel fiume che si trova oltre l'ampio prato, desideroso di mostrarlo agli amici. Così, escono nuovamente e seguono Igneusapillo fino al fiume, ammirando l'acqua cristallina e i meravigliosi pesci che vi nuotano. Mariana, osservando un pesce diatromo viola con occhi blu e pupille gialle come stelle, e con pinne doppie simili a foglioline, racconta che una volta ha pescato un pesce della stessa specie durante una battuta di pesca con suo padre, sottolineando che si tratta di una specie rara. Eleftero osserva il pesce e, dopo aver riconosciuto la sua bellezza, chiede a Mariana se è solita andare a pesca con il padre. Lei, con una nota di tristezza, risponde che prima della morte di suo padre, ogni domenica andavano a pescare al mare, dove oltre ai pesci comuni, si trovavano anche pesci e meduse incubi che non si dovevano pescare. Eleftero, dispiaciuto per la perdita di Mariana, la abbraccia affettuosamente.

Misofova, cercando di alleggerire l'atmosfera, attira l'attenzione di tutti esclamando che, oltre al pesce, c'è qualcosa di ancor più meraviglioso da vedere: ciò che sta per fare. Dopo aver chiesto a Introvertefila di creare i fili, quest'ultima li realizza. Misofova, salendo su un albero, riceve i complimenti di Eleftero per l'abilità nella scalata. Poi rende visibili i fili, prende il loro controllo, e, creando con essi un materassino sotto l'albero, si lancia, distruggendo i fili che esplodendo lasciano aria attutendo la sua caduta. Mariana, stupita, afferma di non aver mai visto utilizzare i fili in quel modo e chiede a Misofova come abbia imparato tale tecnica. Misofova racconta che l'idea le è venuta mentre si divertiva con il suo ragazzo Igneusapillo. Lui, un giorno, le fece notare che i fili, esplodendo, creavano aria. Questo le fece pensare all'idea del materasso che esplodendo le attutisse la caduta, ma prima doveva essere sicura, cosí iniziò a fare esperimenti, scoprendo che la sua idea funzionava. Anche Introvertefila, però, sostiene di conoscere un modo altrettanto divertente di utilizzarli: legando i fili all'albero da cui si era lanciata Misofova, li accorcia e, vista dagli altri, sembra quasi levitare. Poi, correndo prende i fili con la mano libera e sollevando le gambe, inizia a dondolarsi. Tuttavia, quando Misofova rende visibili i fili, Introvertefila si spaventa, perde la concentrazione e riporta i piedi a terra, rischiando di cadere, ma i fili la sorreggono. Misofova le chiede come abbia potuto spaventarsi per dei semplici fili, spiegando che voleva solo renderli visibili perché sembrava strano vederla dondolarsi con fili invisibili. Icey, con freddezza, commenta che non c’è nulla di male in una situazione strana e che non era necessario rendere i fili visibili. Misofova si giustifica dicendo che non immaginava che ciò avrebbe spaventato Introvertefila.

Mariana, vedendo Introvertefila dondolare, dice che le è venuto in mente che non è vero che i fili si attaccano sempre alle cose, ma possono anche toccarle senza penetrarle. Misofova spiega che i fili attraversano le cose e si attaccano agli esseri viventi solo quando sono a bassa energia, mentre quando sono carichi di energia, questo non avviene. Aggiunge che gli uncini dei fili, di solito aggiunti quando questi sono all'interno di una creatura dominata, vengono potenziati con energia proprio per renderli più resistenti, ostacolando i tentativi di rimuoverli dalla vittima. e gli chiede perché pensava che i fili sempre attraversassero le cose. Poi chiede a Mariana perché pensasse che i fili attraversassero sempre le cose. Mariana risponde che lo credeva perché aveva dimenticato come funzionava realmente e aveva sentito dire da alcune persone che i fili sono pericolosi perché attraversano i corpi delle persone attaccandosi ad essi. Eleftero commenta che quelle sono le parole dei suoi genitori e avverte Mariana di non fidarsi degli adulti, poiché spesso dicono sciocchezze, ricevendo l'approvazione di Misofova. Mariana osserva che a tutti capita di non conoscere bene qualcosa, ma Eleftero ribatte che a volte gli adulti non parlano per ignoranza, ma per convincere qualcuno, anche a costo di mentire.

A questo punto, Introvertefila avverte che sono le 18:00 e chiede se possono tornare al campo, confessando di avere un po' fame. Igneusapillo propone di cacciare un animale per mangiarlo, ma Introvertefila ammette che le dispiacerebbe uccidere un animale. Igneusapillo le risponde che, vivendo nel villaggio, arriverà inevitabilmente il momento in cui sarà necessario cacciare. Introvertefila conclude dicendo che crede che, se chiedesse qualcosa da mangiare ai suoi genitori, gliela farebbero portare. Misofova chiede a Introvertefila perché, ora che vive qui e ha la possibilità di essere indipendente, continui a volersi fare mantenere dai genitori. Introvertefila risponde che le manca ancora un anno di liceo e che dovrà comunque tornare a casa. Misofova le suggerisce di non preoccuparsi della scuola, poiché potrebbe vivere nel villaggio senza bisogno di un diploma o una laurea, nutrendosi di cose naturali. Introvertefila insiste sull'importanza della conoscenza. Misofova ammette che la conoscenza è importante, ma sottolinea che a volte, per ottenere la libertà, bisogna rinunciare a qualcosa. Introvertefila ribatte che si sente libera anche a casa. Misofova le ricorda che in città non può usare i suoi poteri, ma Introvertefila spiega che li usa in privato o in presenza di sua madre, sottolineando di non usarli mai per far del male a qualcuno. Misofova conclude dicendo che, se Introvertefila è felice così, non cercherà di farle cambiare idea, e tutti tornano all'inizio del prato per mangiare.

Dopo il pasto, Mariana si allontana dal gruppo e si siede a terra, guardando pensierosa la foresta. Eleftero si avvicina a lei, notando la sua tristezza, e le chiede cosa non va. Mariana esprime la preoccupazione che le nuove generazioni di energici, consapevoli della potenza dei loro poteri, potrebbero vedere i non energici come inferiori, non appena incontrandoli vedranno che non hanno i loro stessi poteri, e considerare l'idea di un'invasione. Eleftero la rassicura, dicendo che insegneranno agli energici l'esistenza dei sogni non energici e l'importanza di rispettarli. Mariana però teme che, essendo i non energici lontani, gli energici possano dare poca importanza a questi insegnamenti. Eleftero ribatte che, se ben educati, gli energici comprenderanno l'importanza degli insegnamenti. Mariana esprime la preoccupazione che gli insegnamenti possano essere dimenticati, poiché gli energici non vedranno quotidianamente i sogni non energici e, di conseguenza, potrebbero perdere la connessione con questi ammoninenti. Eleftero le risponde che faranno svolgere loro numerosi esercizi e simulazioni affinché quei principi rimangano impressi. Mariana riflette sul fatto che, con il passare delle generazioni, si potrebbe addirittura decidere di non insegnare più agli energici come comportarsi con i non energici; essi, vedendoli come distanti e non avendo legami con loro, potrebbero ritenere superfluo imparare a interagire con loro.

Provolí, udendo la conversazione da lontano, esclama allegramente a Mariana di aver letto in un libro di psicologia che i narcisisti sono controllanti. Mariana, infastidita, nega di essere controllante e sottolinea che coloro che sono giunti nel villaggio lo hanno fatto per usare i propri poteri, il che è illegale, anche in assenza di sogni non energici. Eleftero tenta di rassicurarla, sostenendo che quelle violazioni non arrecano danno a nessuno, ma Mariana ribatte che se sono illegali, qualche ragione ci sarà. Notando che Mariana sembra ormai restia a fornire spiegazioni sensate, Eleftero, con tono calmo, le propone di discutere la questione il giorno seguente, poiché ritiene che lei sia troppo coinvolta emotivamente in quel momento. Mariana, sospettando che Eleftero stia mentendo per evitare la discussione, lo accusa, ma lui le assicura che manterrà la promessa. Mariana, allora, si zittisce e si dirige verso la capanna.

Nel frattempo, Sibilla, che osservava la scena seduta sul prato insieme a sua sorella e al nonno, confida a sua sorella di essere infastidita dalla presenza eccessiva dei Sýrmata Pupa, ammettendo di odiarli. Filofilia chiede a Sibilla perché sia venuta, nonostante il suo disprezzo per i Sýrmata Pupa. Sibilla risponde che desiderava fare una nuova esperienza, aggiungendo di ritenere che tutti i Sýrmata Pupa condividano un tratto caratteriale comune. Quando Filofilia le chiede quale sia questo tratto, Sibilla afferma di credere che tutti i Sýrmata abbiano una tendenza al controllo, sebbene si manifesti in modi diversi. Sottolinea però di non esserne ancora certa e di volerlo verificare con il tempo. A quel punto, il Gran Maestro le ricorda che, sebbene ora odi i Sýrmata Pupa, un tempo una di loro aveva avuto un ruolo importante nella sua vita. Sibilla risponde a suo nonno che quel tempo è ormai passato, sottolineando che anche lui ne è consapevole.

La sera, alla capanna, arrivano anche gli altri. Mariana è seduta a terra con le gambe incrociate, riflettendo vicino a una ciotola con dei legni ardenti che forniscono luce. Icey, vedendo che sono tutti presenti, chiede se adesso è possibile dividere gli spazi, ed Eleftero le chiede quale zona preferisca avere. Icey, posizionando il suo materasso da pavimento in un angolo, esprime il desiderio di sistemarsi lì. Mariana, ancora scossa dalla discussione precedente, si alza e, collocando il suo materasso al centro della capanna dove era seduta, dichiara con tono basso che vorrebbe stare lì. Misofova si sistema al centro tra l'estremo destro della capanna e Mariana, con Igneusapillo che si posiziona alla sua destra. Introvertefila afferma che qualsiasi zona per lei va bene, e suo cugino le suggerisce di mettersi vicino a lui, cosa che lei accetta mettendosi alla sua destra. Sibilla si colloca a destra di Icey, lontana da Mariana e Introvertefila, mentre sua sorella si sistema alla sua destra. Eleftero posiziona il suo letto portatile tra Mariana e Filofilia, e chiede se può spegnere la ciotola con i legni ardenti; Mariana acconsente. Infine, Eleftero si corica, unendosi al sonno degli altri.

Mariana aveva trascorso una notte insonne, tormentata dal senso di colpa per essersi innervosita durante la discussione con Eleftero. La mattina seguente, si sveglia più tardi degli altri e nota diverse casse di legno con dentro delle spugne, poste vicino ai letti degli altri. Uscendo dalla capanna, vede Provolí lamentarsi con Servubtus, accusandolo di essere troppo lento nel tagliare il legno e costruire le casse, e gli ordina di accelerare il lavoro, mettendoci più impegno. Servubtus si scusa, affermando che sta facendo del suo meglio, ma Provolí insiste che deve essere più veloce, accusandolo di comportarsi da scansafatiche, visto che impiega un'ora per costruire una singola cassa di legno.

A un certo punto, Mariana nota dei Sýrmata Pupa, vestiti di nero e perfettamente eretti, intenti a usare dei fili, mentre affermano di dover potenziare i propri poteri. Sconvolta e spaventata, sobbalza quando Eleftero le posa una mano sulla spalla. Egli si scusa e le chiede se si sente più tranquilla oggi. Mariana risponde di sì e domanda se c'è qualcosa con cui lavarsi il viso. Eleftero le spiega che quella mattina ha distribuito delle spugne che aveva comprato in città, e che ne ha messa una per lei in una cassa riempita a metà d'acqua, preparata apposta per lei mentre dormiva, e posizionata nel bagno. Aggiunge anche che, se preferisce, può sceglierne un'altra dall'altro pacco che ha nello zaino. Mariana lo ringrazia, dicendo che non è necessario, e poi chiede se, una volta finito di lavarsi, deve riportare la cassa vicino al suo letto. Eleftero conferma, spiegando che è necessario per identificare il proprietario.

Dopo essersi lavata, Mariana posa la cassa vicino al suo letto e nota Eleftero all'interno della capanna, mentre i suoi amici stanno arrivando. Egli le chiede se desidera parlare del problema. Mariana esprime la sua preoccupazione, dicendo che la situazione è peggiorata ulteriormente poiché ha visto i Sýrmata Pupa allenarsi per potenziare i loro poteri. Avverte che potrebbero diventare così potenti da rendere impossibile agli eroi fermare un'eventuale invasione. Eleftero, cercando di rassicurarla, le risponde che anche se alcuni Energici dovessero diventare ostili, la maggior parte di loro si opporrà a tali intenti e che non c'è motivo di temere una invasione. Provolí, passando di lì, sente la conversazione e si lamenta che Mariana stia ricominciando con le polemiche. Mariana risponde a Eleftero, affermando che se un numero considerevole di Energici dovesse diventare ostile, la Radura sarebbe in serio pericolo, e che, se questi potenziassero i loro poteri, sarebbe sempre più difficile sconfiggerli. Eleftero cerca di rassicurarla, promettendole che chiederà ai Sýrmata Pupa di evitare addestramenti volti a rafforzarsi. Domanda quindi a Mariana se questo la farebbe sentire più sicura, ma lei risponde che, anche se accettassero, potrebbero comunque continuare in segreto. Provolí, infastidito, accusa Mariana di essere troppo controllante e, per punirla, minaccia di controllarla con i suoi fili, scagliandoglieli contro. Mariana, prontamente, utilizza i propri fili per bloccare quelli di Provolí, fermandosi entrambi prima che possano avvicinarsi troppo all'altro. Eleftero interviene, invitandoli a mantenere la calma e ricordando loro che i fili non devono essere usati per scopi malevoli. Misofova rimprovera Mariana per aver attaccato Provolí con i fili, ma Mariana, indignata, ribatte che si è solo difesa, agendo non contro Provolí, ma contro i fili che lui stava usando per attaccarla. Provolí, con un tono scherzoso, dice a Misofova che dovrebbe cercare di mediare per farli riappacificare invece di peggiorare la situazione. Ma Misofova, dichiarando di essere estremamente irritata in quel momento, lo avverte di non scherzare, minacciando di riempire i suoi fili con così tanta energia da poterli usare per dominarlo. Eleftero la ammonisce, ricordando che nemmeno i Translenergici devono usare i loro poteri in modo sbagliato. Igneusapillo, il fidanzato di Misofova, interviene in sua difesa, spiegando che in un momento di nervosismo è facile esagerare con le parole. Mariana stringe con forza i fili di Provolí con i suoi, facendoli esplodere, poi li ritira e abbandona la capanna.

Mariana si dirige verso il fiume, dove si siede accarezzando alcuni salmoni che nuotano nelle acque. Notando un fiore blu accanto a sé, si domanda come potrebbe essere la vita di un fiore e decide di utilizzare i suoi fili su di esso, trasferendo attraverso essi una copia della propria anima e attivando il controllo totale per osservare la vita dalla prospettiva di un fiore. Dopo pochi secondi, Mariana distrugge i fili, ed Eleftero arriva poco dopo, chiedendole cosa stia facendo. Lei risponde che voleva sperimentare la vita di un fiore e che, per un breve momento, ha trasferito una copia della sua anima nel fiore blu accanto a lei. Provolí, passando di lì, critica Mariana, sostenendo che lei può controllare i fili, mentre se lo fanno gli altri lo considera sbagliato. Mariana replica che si trattava solo di una pianta e che l'esperienza è durata pochi secondi. Provolí le suggerisce di essere meno ipocrita. Mariana ribatte che, da piccoli, i loro genitori li avevano fatti esercitare con degli animali, e chiede se ora dovrebbe sentirsi in colpa per aver dominato per pochi secondi un fiore, una creatura che non possiede né la capacità genetica di parlare né quella di muoversi. Eleftero interviene, dicendo a Mariana di non badare a suo zio e ricordandole che le creature irrazionali, né appartenenti ai sogni né agli incubi, sono nate per essere utilizzate dai sogni per i propri scopi. Sottolinea, che l'importante è non ferirle o dominarle senza una valida ragione, come la conoscenza, l'addestramento o la soddisfazione di bisogni. Eleftero annuncia poi che sta tornando al villaggio e saluta Mariana.

Rimasta sola, lei, spinta dalla curiosità, si chiede se sia possibile unire i fili così come può unire la punta delle dita alla loro energia. Decide quindi di creare i fili e immagina di sentirli come se fossero un tutt'uno riuscendo ad unirli. Poi, desiderosa di modellare i fili, si concentra sulla loro forma attuale, li visualizza nello spazio vuoto all'interno della proiezione di un fiore e li immagina espandersi nella proiezione fino a ricoprirla completamente. Mentre osserva il fiore di energia gialla creato dai fili che fluiscono dalle sue dita, Mariana si rallegra nel comprendere di poter creare figure, senza dover attorcigliare i fili tra loro, che risultano lisce e perfette. Così, fa esplodere i fili, ma, senza accorgersene, viene spinta da qualcuno nel fiume, sbattendo la testa contro una roccia sul fondo. Perde i sensi e sprofonda in uno stato di quiete, cullata dall'acqua che le accarezza il viso. In quel momento, le appare la visione di una rosa bianca che sboccia in un prato illuminato dal sole, immagine che presto svanisce per lasciare spazio a una scena familiare: un padre che culla un neonato sereno. Poi, la visione della rosa ritorna, ma questa volta il fiore si oscura, lasciando nuovamente il posto all'immagine della famiglia che inizia a dissolversi progressivamente nell'ombra. Alla fine, la rosa nera precedente è stanziata in un prato oscuro sotto la pioggia battente. Improvvisamente, il pesce raro che Mariana aveva visto l'altro giorno arriva e si posa sulla sua ferita, guarendola. Il pesce la afferra per un braccio, e presto altri pesci si uniscono, portandola fuori dal fiume.

Quando Mariana si risveglia, si domanda se tutto non fosse stato che un sogno o se davvero fosse caduta nel fiume. Per testare la realtà, prova a creare un fiore con i fili e, riuscendoci, capisce che ciò che ha vissuto era reale. Distrugge i fili e, notando di essere completamente zuppa, si rende conto che è ovvio che fosse davvero caduta nel fiume. Si domanda chi l'abbia salvata. Poco dopo, Misofova, accompagnata da una nuova amica, si avvicina a Mariana e le chiede come sia sopravvissuta. Chiede poi alla sua amica di creare dei fili. L'amica obbedisce, e Misofova prende il controllo dei fili, scagliandoli contro Mariana. Tuttavia, improvvisamente una forza sconosciuta spinge i fili nella direzione opposta, scatenando una lotta energetica interna per il controllo di quei fili. Icey rende visibili i fili e si avvicina lentamente, mentre Misofova le dice che non doveva intromettersi. Icey si ferma a poca distanza dai fili. Nel frattempo, Misofova chiede alla sua amica di spingere i fili verso Icey per aiutarla. In un momento decisivo, quando Icey ha il controllo energetico sui fili, li tocca, congelandoli per impedire l'ingresso di ulteriore energia. Misofova, contrariata, avverte Icey che non deve interferire, spiegando che Mariana vuole riportarle sotto l'oppressione genitoriale e sociale, e la esorta a lasciare i fili. Tuttavia, Icey non retrocede e, rimanendo concentrata nel muovere i fili e nel mantenere il loro congelamento, dice a Misofova di fermarsi. L'amica di Misofova, vedendo la situazione, chiede a Icey se può almeno permetterle di distruggere i fili. Dopo un attimo di riflessione, Icey si allontana e fa esplodere i fili, che rilasciano schegge di ghiaccio, costringendo tutti a proteggersi il volto con il braccio.

Le quattro tornano al villaggio per mangiare, e, una volta finito il pasto, Misofova chiama i Teen Cavalieri della sua città, denunciando Mariana per aver tentato di dominare Provolí attraverso i fili, fallendo solo grazie al suo intervento e a quello degli altri presenti. Il Teen Cavaliere al telefono risponde che manderanno un eroe a controllare la situazione. Misofova ringrazia, sottolineando che gli eroi sono la salvezza della Radura durante le invasioni e del mantenimento della giustizia in tempo di pace. Due ore dopo, l'attenzione di tutti è catturata dall'arrivo di una scialuppa volante. Questa atterra nel villaggio, e ne esce un teen con una cicattrice sul volto, una pipa tra le labbra e un cappotto marrone, che ordina a tutti di radunarsi di fronte a lui. Il Teen, passando davanti alle persone, annuncia di aver ricevuto una chiamata che lo ha informato che qualcuno ha tentato di usare i fili contro un'altra persona. Ricorda a tutti che si tratta di un'azione illegale, e invita chiunque assista a una violazione della legge a contattare immediatamente gli eroi di Severpoli, incaricati di sorvegliare anche questo villaggio, essendo i più vicini. Arrivato davanti a Mariana, si ferma e chiede conferma se stia parlando con un Sýrmata Pupa. Mariana conferma, ma incuriosita gli chiede come faccia a saperlo. Il Teen risponde di essere un Translenergico, e di aver imparato a percepire l'impronta energetica di ogni creatura, riuscendo così a riconoscere facilmente sia i Sýrmata Pupa sia i Translenergici. Poi, con tono serio, le chiede se ha compreso chiaramente il suo messaggio. Mariana conferma di aver capito perfettamente, e il Teen, con un tono intimidatorio, la avverte che non vuole più ricevere denunce a suo carico, specificando che la prossima volta non ci saranno avvertimenti. Mariana capisce, e il Teen ritorna sulla scialuppa con la Teen Ship, andandosene.

Gli Energici, si interrogano su chi possa aver denunciato Mariana. Misofova confessa di essere stata lei, spiegando che Mariana sta cercando di distruggere il progetto del villaggio. Alcuni Energici rimproverano Misofova, sottolineando che sono stati fortunati a non avere degli eroi stanziati nel villaggio per tenerli sotto controllo. Misofova si difende affermando che non immaginava che la sua denuncia sarebbe stata interpretata come un gesto grave. Mariana, nervosa, si reca da Misofova per chiedere spiegazioni su ciò che ha riferito agli eroi riguardo a lei. Misofova risponde di aver detto la verità, ossia che Mariana aveva tentato di aggredire Provolí con i fili. Mariana replica che si stava soltanto difendendo e spiega a Misofova che potrebbe a sua volta rivelare agli eroi la verità, cioè che Misofova aveva cercato di ucciderla gettandola nel fiume e tentato di controllarla con i fili. Le chiede quindi se davvero fosse lei a meritare la denuncia. Igneusapillo, intervenendo, chiede a Misofova se ciò che Mariana afferma sia vero, e Misofova ammette di averlo fatto perché ritiene che Mariana sia presente solo per seminare caos e distruggere il loro sogno di libertà. Prima di andarsene, Misofova lamenta il fatto che tutti considerino vittima chi minaccia la loro libertà e criminale chi ha cercato di proteggerli. Igneusapillo, sconvolto, ammette di non riuscire a credere che la sua compagna possa essere arrivata a compiere atti così estremi, ma implora di perdonarla, chiedendo di trovare una soluzione condivisa. Eleftero promette al suo amico che cercherà una soluzione conciliatoria tra Mariana e Misofova, impegnandosi a prevenire il ripetersi di episodi simili. Inoltre, sottolinea che farà di tutto per risolvere i problemi dei membri del villaggio fin dal loro sorgere. Il suo amico lo ringrazia e, mentre si allontana, gli dice che andrà a chiamare Misofova.

Nel frattempo, Sibilla, conversando con suo nonno sul Teen Translenergico, gli domanda come riuscisse a riconoscere i Sýrmata Pupa e i Translenergici. Il Gran Maestro spiega che ogni essere possiede una struttura energetica interna unica, che come il DNA, varia per ciascun individuo. I Sýrmata Pupa, tuttavia, condividono una struttura energetica comune, caratterizzata da una sequenza identica di elettroni, neutrini e protoni, con una configurazione di quark e gluoni al loro interno perfettamente omogenea. Successivamente, il Gran Maestro descrive i Translenergici, la cui struttura energetica è per il 90% identica a quella dei Sýrmata Pupa, ma presenta un 10% di variazione, che può manifestarsi in una diversa disposizione dei quark, in differenti tipi di quark o gluoni, o in una combinazione di queste possibilità. Aggiunge che i Translenergici, i cui poteri sono combinati con altri, mostrano una struttura energetica che differisce del 15% rispetto a quella dei Sýrmata Pupa, con un ulteriore 5% di variazione che dipende dal tipo specifico di Translenergico. Spiega che, nonostante questa differenza, i Translenergici sono comunque in grado di controllare i fili dei Sýrmata Pupa, poiché l'energia quarkica, spesso erroneamente chiamata energia adronica nei manuali più comuni, che inviano proviene dalla parte della loro struttura energetica simile a quella dei Sýrmata Pupa. Questo accade perché non possono trasmettere quel 10% di energia differente, essendo essa parte integrante della loro energia vitale. Il Gran Maestro chiarisce poi che i Translenergici possiedono due tipi di energia: quella vitale, indispensabile per la loro sopravvivenza, e quella di rifornimento, che può essere utilizzata e si rigenera automaticamente grazie alla luce solare, al calore del fuoco o fonti simili.

Icey interviene, dicendo che nel suo caso l'energia non si rigenera, e che ogni volta che la utilizza, diventa più magra. Il Gran Maestro si rivolge a Icey, esprimendo compassione per la difficile condizione dei Translenergici Congelanti, sottolineando i numerosi problemi che affliggono questa categoria di Translenergici. Spiega che, rispetto agli altri umani, coloro che sono anche Translenergici Congelanti hanno una temperatura corporea inferiore di 10 gradi, a causa della loro energia interna fredda. Inoltre, possiedono un potere che può arrivare a consumare anche l'energia corporea. Il Gran Maestro avverte Icey che, quando utilizza i suoi poteri, consuma una grande quantità di energia. Una volta esaurita l'energia necessaria per i suoi poteri di Translenergico e di Translenergico Congelante, inizia a essere utilizzata l'energia corporea, ossia l'energia proveniente dagli alimenti, con un maggiore impiego di quella prodotta dai carboidrati, dato che l'energia vitale non può essere impiegata. Questo processo può condurre alla morte. Il Gran Maestro aggiunge che, anche se in un mondo parallelo, si potrebbe sopravvivere senza energia corporea, si morirebbe comunque poiché verrebbe usata l'energia vitale dopo la fine di quella corporea, e anche solo una minima perdita di essa porterebbe alla fine della vita. Conclude affermando che i libri comunemente consultati dagli Energici offrono poche informazioni su queste tematiche, mentre per una comprensione completa è necessario studiare testi più tecnici e specifici. Infine, Sibilla domanda a suo nonno come il Teen sia in grado di percepire la struttura energetica delle creature, ma il Gran Maestro confessa di non conoscerne la risposta.

Igneusapillo ritorna in compagnia di Misofova da Eleftero e Mariana. Eleftero afferma che non è sempre possibile andare d'accordo con tutti, ma, dato che vivono nello stesso villaggio, è essenziale fare uno sforzo per riuscirci. Così, chiede a Misofova quale sia il problema con Mariana. Misofova spiega che Mariana sta tentando di sabotare il progetto del villaggio, cercando ripetutamente di dissuaderlo dal restare e convincerlo a tornare a casa. Mariana, nervosa, ribatte a Misofova che sta solo esprimendo le sue preoccupazioni. Eleftero invita entrambe a mantenere la calma e suggerisce a Mariana di evitare di cercare di convincerlo a tornare in città, sottolineando che, come ben sa, lui è irremovibile nelle sue decisioni. Mariana ammette di essere consapevole di ciò. Eleftero, poi, avverte Misofova di non compiere mai più azioni pericolose nei confronti degli altri, anche se dovesse sentire Mariana cercare ancora di convincerlo; aggiunge che, se dovesse accadere qualcosa a Mariana, lei sarebbe la prima a essere sospettata. Misofova accetta l'ammonimento, e Eleftero abbraccia entrambe prima di allontanarsi per una passeggiata nella foresta.

Mentre esplora il bosco, sente la presenza di una tigre e, da dietro un angolo, decide di provare a percepire la sua impronta energetica. Chiude gli occhi e concentra la mente, immaginando di vedere l'energia interna della tigre, successivamente suddividendola nelle sue componenti arrivando fino ai quark. A livello fisico, la sua energia interna genera onde elettromagnetiche che si dirigono verso la tigre, ritornando con informazioni su di essa. Mentre si concentra sull'energia interna immaginata della tigre, gradualmente tutte le parti di questa energia immaginata si allineano con la realtà della tigre, grazie alla lettura inconscia delle informazioni trasportate dalle onde elettromagnetiche. Eleftero, domandandosi se, conoscendo l'impronta energetica della tigre, sia possibile attirarne l'energia interna attraverso la propria energia quarkica, si avvicina all'animale. Lasciando fuoriuscire la propria energia quarkica, la immagina riunirsi secondo una combinazione inversa alla struttura energetica della tigre, realizzando questo processo nella realtà. L'energia interna della tigre viene tirata fuori, ma insieme ad essa fuoriesce anche l'anima della creatura. Eleftero scompone nuovamente l'energia quarkica e, con stupore, prende in mano l'anima della tigre. Non credeva che i suoi poteri potessero attrarre l'anima da un corpo. Decide quindi di reinserirla nella tigre, ma senza quell'anima la bestia non è stata in grado di eseguire i processi vitali necessari alla sopravvivenza. Quando Eleftero controlla i parametri vitali, si rende conto che l'animale è ormai morto. L'anima, tornata nel corpo privo di vita, si spegne adattandosi allo stato del corpo stesso. Per dare un senso alla morte della tigre, Eleftero decide di portarla al villaggio per cuocerla e mangiarla. Giunto al villaggio, gli abitanti gli chiedono come abbia ucciso la bestia senza ferirla, ed egli racconta l'accaduto. Mariana commenta che quel potere è pericoloso, ma Eleftero risponde che il pericolo dipende dall'uso che se ne fa, sottolineando che, durante la caccia, può uccidere gli animali senza farli soffrire.

BONUS DELL'EPISODIO
Informazione #1
Icey ha la temperatura propria uguale a 27 gradi(10 in meno dei normali umani) dovuta all'energja interna fredda nel suo corpo. In una temperatura normale(20-25) senza giubotto sente il freddo che noi proveremmo a 10-15 gradi, e quindi la temperatura ottimale del suo corpo è 37 gradi, nonostante ciò al contrario dei normali umani il suo corpo sopravvive ai 36 gradi in giù fino allo 0 grazie ad adattamenti fisiologici definiti geneticamente ma subisce le stesse risposte fisiologiche non gravi che avremmo noi. Sotto gli 0 gradi ella inizia ad avere ipotermia. La ragazza è metà a sangue freddo e metà a sangue caldo.
P.S. l'energia vitale e l'anima sono due cose diverse ma entrambe sono forme di energia con l'unica differenza che l'anima è energia unita.
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